Due anni fa, le parole di Saviano a Vieni via con me causarono la reazione infuriata della Lega e del centrodestra: lo scrittore aveva affermato che le mafie parlano con chi ha potere e al nord questo potere è rappresentato anche dalla Lega, che amministra molti comuni e regioni al nord.
Il ministro Maroni ottenne uno spazio alla puntata successiva. E Il giornale (quello silente sui casi Cosentino e Dell'Utri) iniziò una campagna di firme.
Abbiamo visto quali erano i fatti: le ndrine comprano per i politici eletti in Consiglio regionale lombardo pacchetti di voti.
Con cui condizionano l'azione degli eletti: come quel Zambetti, a disposizione del boss Costantino.
E questi sono fatti.
Come la doppia faccia delle mafie al nord: capaci di sparare, intimidire, fare raket, entrare nelle aziende in crisi per inquinare l'economia. Ma anche di trattare alla pari con politici, locali o nazionali, professionisti.
E' una mafia che ha studiato, che sa come muoversi, che sposta capitali dal sud al nord.
Ed è una mafia che si insinua in un territorio dove è la politica ad aver bisogno di loro, dove gli imprenditori non denunciano e dove l'allarme criminalità è passato per troppo tempo in secondo piano.