Mutolo a sinistra, Anna Vinci a destra
Quello che era stato annunciato come un collegamento telefonico si è trasformato in una testimonianza dal vivo: il super pentito di mafia Gaspare Mutolo ha preso parte di persona, di recente, alla presentazione del libro La mafia non lascia tempo di cui è coautore assieme ad Anna Vinci e nel quale si parla della sua storia. Viene narrata la storia di un uomo che, da braccio destro di Totò Riina ha deciso di diventare collaboratore di giustizia e da ventidue anni vive nell’anonimato, sotto la protezione dello stato. Mutolo ha partecipato con il volto coperto da una maschera, per ovvi motivi di sicurezza, e la sua presenza ha dominato la serata.Alcune opere di Gaspare Mutolo
Ora la sua vita è funzionale all’arte. L’arte che lo ha fatto rinascere e che lo ha reso libero di esprimersi. Nel racconto della Vinci e dello stesso protagonista, sono state ricordate le tappe della vita di un uomo che è stato accusato di tremendi delitti, delitti di mafia. Un uomo che, nel 1992, ha voltato le spalle ai corleonesi e si è messo a disposizione della giustizia portando, con le sue confessioni, ad arresti importanti. A segnare la svolta è stato il colloquio con Giovanni Falcone. “Da quel momento ho iniziato a vivere – ha raccontato Mutolo – dopo essermi spogliato di tutto ciò che fino a quel momento avevo fatto”. Oggi è diventato un pittore, e concentra sui pennelli quelle attenzioni che invece, fin da quando era un ragazzino, aveva dedicato al crimine.Poi, a ciascuno la libertà di pensare ciò che vuole sull’essere “pentito” di mafia…