Il film La mafia uccide solo d'estate sancisce un esordio alla regia poco convincente, figlio delle esperienze televisive dei suoi autori…
La mafia uccide solo d’estate, film d’eserdio di Pif, è ovviamente figlio dell’alter ego televisivo. Quando il film inizia, l’incipit sembra proprio quello di una puntata del fortunato programma televisivo. La celebre frase “Lo vedete questo?” dà inizio alle danze. La trama, che tenta di mischiare generi diversi a cavallo tra serio e faceto, tra commedia e tragedia, ci immerge subito nella Palermo anni ’70, ed è subito mafia. La scena di sangue iniziale è un esempio lampante di come l’ironia tagliente di Pif, sia in grado in grado di combinare bene la commistione di generi, un po’ gangster movie un po’ commedia brillante.
La storia d’amore, o almeno il tentativo di renderla tale, è protagonista. Gli sceneggiatori decidono di appioppare alle figure dei due protagonisti il compito di trainare tutta la trama. Di conseguenza i toni rimangono sempre abbastanza brillanti e leggeri. La mafia uccide solo d’estate, infatti, non è un film sulla mafia. Almeno non di stampo classico. La mafia entra a volte in modo prepotente, altre in modo più sottile, nella vita di Arturo, sicuramente condizionandola; ma non è mai la protagonista. Il tentativo, lodevole, è quello di raccontare cos’è, ma soprattutto cos’è stata la mafia, rendendo il racconto fruibile soprattutto ad un pubblico più giovane, probabilmente meno attratto da una storia più tradizionale. Purtroppo La mafia uccide solo d’estate risulta un ibrido poco riuscito, a metà tra il film
La mafia uccide solo d’estate è la prova che cinema e televisione sono due media simili ma profondamente diversi, e che ciò che in televisione funziona, in sala rischia di lasciare perplessi.
BLANDO PALLIATIVO
Mattia Gariglio
Regia: Pierfrancesco Diliberto – Cast: Pif, Cristiana Capotondi, Ninni Bruschetta, Ginevra Antona – Paese: Italia 2013
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