Dopo aver recuperato un pizzico di sobrietà credo che si possa dire questo: il Barcellona è la squadra più "forte" del momento e non solo, mentre la Juventus è quella che ha realizzato una vera e propria impresa, con merito. Sembra esserci un'alchimia perfetta, situazioni quasi "magiche" e anche qualche episodio fortunato che però passa in secondo piano rispetto alla grinta e alla determinazione messa in campo, con quegli attributi che ci riportano indietro, al calcio italiano degli anni '80 - '90 . La finale a Berlino, Evra e Chiellini che ritrovano Suarez, Tevez contro Messi ecc: il 6 giugno, saranno tante le situazioni a rendere ancor più speciale l'ultimo atto. La Juventus ha ancora una volta un vantaggio importante, il non aver nulla da perdere, anche se questa volta a differenza delle partite precedenti bisogna tener conto di un aspetto, ovvero quello legato all'unicità della possibilità di arrivare in finale, perfettamente sintetizzato dal pensiero di Buffon: "Tornare a Berlino dopo la vittoria del Mondiale? Sembrava uno scherzo del destino, e invece è andato tutto come auspicavamo. Non dovremo però andare lì a fare i turisti, ma a giocarci una partita che vale tantissimo per tutti noi. Esulto molto dentro e sono tanto orgoglioso dei miei compagni e della crescita che abbiamo avuto. Però finali di Champions League non si ha l'opportunità di giocarne tante, per cui quando si ha l'opportunità bisogna vincere".
Certo fa un certo effetto vedere nella finale del massimo torneo continentale, una squadra che ha puntato sul gruppo e su un mercato comunque sobrio e non società che nella scorsa estate hanno comunque realizzato investimenti impossibili per il belpaese. Dal Chelsea, al Bayern, allo stesso Real e così via. Un risultato figlio di una programmazione perfetta che ha riportato la Juventus nell'Olimpo del calcio italiano ed internazionale. Tanto di cappello dunque alla società bianconera, e anche a Massimiliano Allegri che ha regalato alla Vecchia Signora un posto in un ristorante di lusso anche con "10 euro".
Marco Beltrami (Facebook, Twitter)