Libro straordinario, anche per quando è uscito, nel 1973, appena quattro anni dopo la Primavera di Praga, quando tutto era finito, quando l'allora Cecoslovacchia pareva uno dei paesi più grigi e insopportabili, una Corea del Nord nel cuore della cara vecchia Europa. La cappa del socialismo reale e un libro che è come un incantesimo. Praga diventa magia, parola che libera e costruisce un'altra città, mescolandosi alle sue pietre, ai suoi palazzi e ai suoi cimiteri.
E la magia non è di stregoni e alchimisti, è la storia, è la letteratura, è l'arte, è ciò che si racconta e si tramanda.
Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna in via Celetnà a casa sua, con bombetta, vestito di nero.... ancor oggi, ogni notte, Jaroslav Hasek, in qualche taverna, proclma ai compagni di gozzoviglia che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza
E le letture, questa è la magia, si fanno viaggio, diventano città.