La mail

Da Ata
Sera.Ata è davanti al computer. E' entrata nella sua casella di posta elettronica e ha pigiato sul tasto componi messaggio.Sono due ore che cerca di trovare le parole giuste, ma non ci riesce.In realtà ci ha provato anche ieri e stamattina, ma ogni volta ha spento il computer senza comporre nulla.Anche a scuola le succedeva. Quando aveva il compito d'italiano, restava la prima mezz'ora bloccata davanti al foglio bianco, poi a un certo punto si scioglieva e iniziava a scrivere.In questo caso, però, la cosa è un po' più complicata. Ci sono i sentimenti in gioco.Sentimenti contrastanti.Sì, perché lei vorrebbe comunicare con Filippo più di ogni altra cosa al mondo, ma non sa se sia giusto mandargli una mail.Insomma, è lui che se ne è andato, che è lontano. Dovrebbe porsi lui il problema di mettersi in contatto con le persone che ha lasciato a casa. E poi, lei gli ha telefonato e gli ha detto che gli vuole bene. La linea è caduta mentre glielo diceva. Perché lui non ha richiamato? Perché non si è fatto vivo in nessun modo? Che brutto quando la gente non risponde. Ancora più brutto se lo fa lui.Si sente stupida.Stupida ad aspettare una telefonata che non arriva e delle parole che non sentirà mai.Non ci vuole poi molto a capire, no?Sono amici da sempre e non hanno nemmeno l'indirizzo di posta elettronica.Il parroco ce l'ha e lei no.Filippo ha messo una distanza infinita tra loro e il motivo è solo uno. Non la vuole. Meglio rassegnarsi.Un velo di tristezza le appanna la vista.No, non gli scriverà. Non vuole più illudersi, non vuole più restare ad aspettare. Il suo nome è Ata, non Penelope.Afferra rabbiosa il mouse, decisa a uscire dalla sua casella di posta elettronica, ma, mentre sta per cliccare su esci, arriva un nuovo messaggio.Lo apre.Ciao Ata,come stai? Ho chiesto a Don Ciccio il tuo indirizzo, ma lui non ce l'aveva. Allora mi sono rivolto a mia sorella Eli, ma nemmeno lei lo conosceva. Infine, ho pregato tuo fratello Stè di cercarlo. Ci ha messo un po', ma poi è riuscito nella missione.Ata si porta le mani alla bocca."Stè!"Ma tu non scrivi a nessuno?
Lei incassa la testa tra le spalle."Ecco, in effetti..."Sai, i primi giorni qui sono stati difficili. L'Australia è una terra bellissima, ma totalmente diversa dalla nostra, e ci vuole un po' per ambientarsi. In più, è arrivata anche la tempesta di sabbia a complicare le cose. Comunque, è stato un qualcosa di spettacolare e io ho fatto tante fotografie.Te ne allego una di un cangurino impaurito, che poi ho messo in salvo.                                foto presa dal webP.s:Ata, stai studiando?
Lei ha un sussulto, come se l'avesse colta con le mani nella marmellata."Be', veramente..."Mi raccomando, fallo. Voglio che tu stia bene con te stessa quando tornerò.             Filippo.