My rating: 4 of 5 stars
Questo libro è strutturato come un’intervista fatta da Antonio Nicaso a Nicola Grattieri.
In quest'intervista, grazie alle precise risposte del magistrato si mette sotto i riflettori una delle mafie meno "pubblicizzate": La ndrangheta.
Sono rimasto molto colpito ed appassionato da questo libro che mi ha fatto conoscere, sin dalle sue origini, la c.d. mafia che non spara, una delle organizzazioni criminali che maggiormente ha puntato sull'economia dell'illecito e che si è strutturata come una vera e propria multinazionale.
Ovviamente, come tutti i libri sul genere, viene trattato il rapporto che la ndrangheta ha con il potere politico, ed ancora una volta viene insinuato il dubbio, anche se ormai, a mio parere, il dubbio non c'è più, che la guerra alle Mafie non la si voglia vincere. Il tutto viene ovviamente giustificato analizzando l'attuale sistema legislativo anti mafia e le future leggi che si vogliono approvare.
Come se non bastasse viene ottimamente illustrato il motivo per cui le mafie abbiano tanto potere, infatti, il magistrato spiega che le mafie si pongono in contrapposizione allo Stato, si sostituiscono ad esso dove non c'è e sono più efficienti dove esso è presente.
Chiudo questo post citando un passo del libro che trovo molto significativo:
"Hans Kelsen, un grande giurista, diceva che il singolo non può mai raggiungere la felicità individuale, perché l'unica felicità possibile è quella collettiva. La felicità sociale si chiama giustizia, che non è qualche cosa di già dato, ma qualche cosa che bisogna costruire giorno per giorno. Questa tensione verso la giustizia caratterizza tutta la vicenda umana, senza questa idea di giustizia non può esistere la libertà, non può esistere la felicità, non può esistere il progresso."
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