La notizia è freschissima. Ieri 4 gennaio 2013 presso l’arcipelago di Los Roques in Venezuela è scomparso un piccolo aereo turistico. A bordo, oltre ai 2 piloti, c’erano 4 italiani: il figlio maggiore dello stilista Missoni, Vittorio Missoni, con la moglie ed un’altra coppia.
Un breve viaggio di 140 km che avrebbe dovuto riportare i 4 Italiani all’aeroporto per il ritorno in Italia, dopo che avevano trascorso le vacanze natalizie su quelle isole venezuelane.
Purtroppo di loro non si sa nulla.
Ieri sono partite le ricerche, subito bloccate con l’arrivo della notte e rimandate alle prime luci dell’alba. L’ultimo messaggio è stato mandato quando l’aereo si trovava a 10 miglia a sud dell’arcipelago, dopo il silenzio.
In Venezuela è il 4 Gennaio 2008, sono le 9.28 ora locale, le 14.58 ora italiana. L’aereo della compagnia Transaven, un bimotore ad elica YV2081, marca LET-410 UVP-E e costruito nel 1987 in Cecoslovacchia (numero di serie: 872015), dopo il decollo dall’aeroporto Maiquetia (a 20 km da Caracas) si sta avvicinando all’arcipelago di Los Roques, nel Mar dei Caraibi. Destinazione: aeroporto di Gran Roque, la più grande delle isole dell’arcipelago.
Il pilota, il venezuelano Esteban Lahoud Bessil Acosta, di 36 anni, riporta alla torre di controllo di Los Roques la posizione: 45 miglia nautiche di distanza (circa 83 km). Quota 7.500 piedi (circa 2290 metri). A bordo oltre al pilota altre 13 persone. Il copilota, venezuelano, Osmel Alfredo Avila Otamendi, 37 anni e 12 passeggeri. Otto sono italiani: si tratta di Stefano Fragione, di 33 anni e la moglie, Fabiola Napoli, di 34; una famiglia di Ponzano Veneto: Paolo Durante, la moglie Bruna Guernieri e le due figlie, Sofia di 6 anni ed Emma di 8; poi Annalisa Montanari di 42 anni e Rita Calanni, di 46, di Bologna. Infine un turista svizzero, Alexander Niermann e tre cittadini venezuelani, Karina Ruiz, Yza Rodriguez Fernandez e Patricia Estela Alcala Kirschner.
Poi, il silenzio.
Di loro, ancora oggi, non si sa nulla: l’aereo non è mai stato trovato, così come i passeggeri (solo il corpo del copilota è stato ritrovato in mare) ed i loro bagagli.
È degli ultimi giorni la notizia che su quel volo, in realtà, c’erano 18 persone, 4 in più e probabilmente si tratta di 4 narcotrafficanti che hanno dirottato l’aereo, usandolo poi per una partita di cocaina.
Le ricerche per quel volo riprenderanno il prossimo 29 Gennaio, dopo un accordo con la Farnesina.
Solo una coincidenza?
Poi le cose cambiano, e la barca si coniuga con famiglia: «Per me la barca è diventato un momento per stare con i miei figli e la mia compagna, per raggruppare la famiglia. Navigare a 7 o 8 nodi ti permette di apprezzare il viaggio e magari nel frattempo di cucinare».