La manovra di Mario Monti e il rating che declassa

Creato il 13 gennaio 2012 da Alessandrobaldini
Da molto tempo si parla di crisi e la crisi effettivamente è arrivata, prima dagli Stati Uniti, dove la gestione alcune volte troppo spregiudicata dell'accesso ai crediti e dei prestiti, ha innescato una crisi senza precedenti.
L'economia globalizzata ha poi fatto il resto, creando un effetto tipo onda concentrica nell'acqua, una teoria che possiamo sperimentare tranquillamente ogni volta che siamo vicini a un corso d'acqua.
La teoria è quella secondo la quale se gettiamo nello stagno un sasso, quello stesso sasso, crea onde concentriche che arrivano anche agli angoli più remoti, anche alle sponde più protette.
Allo stesso modo l'economia globalizzata, fa sì che la crisi di un paese da un punto di vista economico estremamente forte, porti i suoi effetti anche a economiche molto lontane da esso, ma anche magari hanno investito in titoli di quel paese.
Ricordiamoci sempre che le banche tra di loro sono interconnesse, e il fallimento di molte banche americane che avevano titoli in paesi europei, ha chiaramente messo in difficoltà banche che li avevano acquistati.
Le agenzie di rating, sono organi privati che hanno il compito, secondo parametri piuttosto vari e complessi, tra i quali il debito pubblico, la capacità del sistema bancario, l'economia florida di un paese oppure no, di stilare delle classifiche definiamole impropriamente di affidabilità.
Proprio oggi si apprende che una delle agenzie in assoluto più conosciute e prestigiose, Standard & Poor's ha intenzione di declassare il rating della Francia, la Francia perderà la tripla A.


Ma sotto la scure di questa agenzia, pare che ci siano altri stati appartenenti all'Unione Europea, e anche l'Italia forse subirà un nuovo declassamento, cosa che ovviamente non aiuterà certamente la nostra immagine.


Standard & Poor's è una agenzia privata che deve ovviamente fare il suo lavoro, e il suo lavoro è fare delle valutazioni su quelli che sono gli impatti economici di una crisi così perdurante e mondiale.

Ma il loro operato in questo momento lascia molti interrogativi aperti, uno di questi è se la loro valutazione in questo momento, una valutazione negativa non possa maggiormente pesare sugli equilibri di questa crisi.

Ricordiamoci sempre che la finanza e i mercati risentono subito di queste valutazioni, e il contraccolpo psicologico, può ulteriormente mettere in difficoltà una economia fragile, in fase magari di ripresa.

Il loro lavoro fa riflettere sulla loro influenza e sul fatto che forse, pur facendo magari quello per cui sono nate, alcune volte potrebbero magari mettere da parte i loro parametri di valutazione, per dare una spinta positiva, a una situazione già così fragile da un punto di vista economico.

Ma forse stiamo chiedendo troppo, buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini.
  

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