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Ecco i punti principali della manovra economica aggiuntiva del Governo Monti, il decreto salva Italia, la famosa manovra richiesta dall'Europa, richiesta dai mercati, insomma richiesta da tutti tranne dai pensionati presenti e futuri e dai possessori di prime case con basso reddito. Ma tant'è. Durante la conferenza stampa di presentazione si sono notate alcune cose, al di là di dati sostanziali discretamente pesanti. Una di queste cose la segnalo in fondo e riguarda il ministro Elsa Fornero, che aiuta a vedere questo nuovo esecutivo in veste più umana. Si nota, inoltre, il piglio autorevole di Passera, e qualche inciampo diffuso dovuto forse all'inesperienza. Ma è poco più di un'osservazione di costume. La sostanza è qui sotto, e non è certo gradevole. Qui il Comunicato rilasciato dal sito del governo. Alla Conferenza hanno partecipato, oltre al Presidente Monti,
il ministro del Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, il Ministro allo Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, il Vice Ministro dell’ Economia e Finanze, Vittorio Grilli e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo.
Per quanto riguarda i tagli ai costi della politica, vengono abolite le giunte provinciali, ridotti a 10 i consiglieri provinciali e ridotte drasticamente le spese per quanto riguarda le competenze svolte già da altri Enti, per un totale di 0,45 miliardi. Tagli anche alle regioni per 3 miliardi nel 2012, compensati però da un aumento della capacità impositiva regionale. Anche per i comuni sono previsti tagli: sopra i 5000 abitanti di 1,4 miliardi nel 2012, e sopra i 1000 abitanti di 1,4 milairdi dal 2013.
Durante la conferenza stampa, il ministro Elsa Fornero, che doveva spiegare i provvedimenti relativi alle pensioni, piuttosto onerosi per lavoratori e pensionati, nel momento di pronunciare la parola sacrifici, relativamente alla mancata indicizzazione Istat di alcune tipologie di pensioni, ha avuto un momento di commozione e il Presidente Monti ha dovuto continuare al suo posto. E' la prima volta che vedo un ministro commuoversi per provvedimenti che deve prendere e che sente essere molto impegnativi. Anche se il ministro insieme a tutto il Consiglio non ha forse potuto prendere decisioni meno onerose per i futuri e i presenti pensionati, va a suo onore questa profonda empatia provata che, facendola solidarizzare con le persone coinvolte, le ha impedito di proseguire.
I due punti sostanziali per i bassi redditi sono le pensioni e l'Ici. Attraverso la rivalutazione degli estimi e l'alta aliquota per la prima casa (0,4%) si prevede un impegno molto oneroso per chi possiede una casa ma ha un reddito medio o medio basso: su un valore catastale di 100 mila sono 400 euro, anche se 200 euro sono deducibili era meglio non pagarli. Sul capitolo pensioni, oltre la mancata indicizzazione Istat delle pensioni sopra due volte le pensioni minime, c'è l'importante novità delle due finestre di accesso: 62-70 per le donne e 66-70 per gli uomini. Ciò significa che chi ha 40 anni di contributi e meno di 62 anni se donna o 66 anni se uomo non può andare in pensione. Non ci saranno più quote 97 o quote 100, il sistema verrà semplificato come detto e sarà in vigore per tutti il sistema contributivo. Preferivo, a onor del vero, una lacrimuccia in meno e sacrifici in meno piuttosto che una lacrima (sincera) e sacrifici in più. Ma ci sarà tempo per discuterne. Il Presidente Monti ha detto, a domanda del giornalista Gustavo Selva, di aver rinunciato agli stipendi di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia, e ha anche puntualizzato che sarà proibito a tutti i dirigenti pubblici di ricevere più di uno stipendio dalla p.a.
P.S. Chissà se le percentuali di gradimento del Governo Monti sono più quelle del grafico all'inizio.