La Marina Militare italiana chiede 10 miliardi di investimento

Creato il 15 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

 Dic 15, 2013   Scritto Da Silvio Carnassale  

Photo credit: Vito Manzari / Flickr / CC BY 2.0

La Marina Militare italiana a rischio estinzione? Secondo l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore, si. Lo ha testualmente affermato durante la cerimonia dell’ammaina bandiera del pattugliatore di squadra “Artigliere”, che verrà radiato e messo in disarmo nei cantieri navali di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Secondo l’ammiraglio De Giorgi, la Marina Militare italiana andrà incontro, nel prossimo decennio, ad un drastico ridimensionamento di uomini e mezzi, con 50 navi su 60 che andranno in disarmo e un personale che verrà ridotto dalle attuali 36mila unità a 24mila. Secondo De Giorgi, la Marina Militare italiana avrebbe bisogno di un investimento di almeno 10 miliardi di euro, da investire nella costruzione di 25 nuove navi, per rinnovare la flotta con unità dotate di motori elettrici o a biocarburante.

De Giorgi, oltre a chiedere al Parlamento un “intervento rapido per fermare l’emorragia”, ha anche sottolineato il vantaggio economico di un intervento di questa portata. Con un investimento di 10 miliardi di euro in 10 anni si potrebbe spalmare il lavoro su più cantieri navali, non solo quello di Castellamare di Stabia, ridando ossigeno ad un’industria cantieristica strozzata dalla crisi. Inoltre, spiega ancora de Giorgi, “potremmo offrire al Paese e alle imprese un’opportunità per la produzione, l’occupazione e la formazione. “La costruzione di 25 navi attiverebbe 25mila posti di lavoro, con 5 miliardi di ritorno fiscale tra tasse e contributi ed il mancato ricorso alla cassa integrazione per 10mila unità, che comporterebbe un risparmio di 4,2 miliardi in 10 anni”. 

Un investimento conspicuo ma con ripercussioni positive, stando ai dati forniti dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana. Resta da vedere se il Governo e il Parlamento risponderanno a questa richiesta, in un momento in cui 10 miliardi di euro di investimento sembrano davvero troppi anche per le migliori intenzioni.

Silvio Carnassale


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