Il 2 di novembre a Palermo festeggiamo la "Festa dei Morti",i morti hanno un rituale antico che si tramanda di generazione in generazione nelle famiglie della città.
I principali attori di questa festa sono i bambini i quali la mattina del 2 di novembre si alzano con il solo pensiero di cercare in casa dei doni che i morti(cari defunti)hanno fatto loro dono,un modo per sentire sempre vicini i propri cari sdrammatizzando ed esorcizzando la morte.
Personalmente ricordo che quando ero piccola il mio primo pensiero era quello di cercare sotto il letto e trovavo sempre giocattoli e un cestino di dolci vari:frutta martornana,i tetù,frutta secca,taralli...che grande gioia provavo,per non parlare della pupa di zucchero rimanevo ore a osservarla perchè affascinata dai colori e da quel personaggio fatto di solo zucchero
Ricordo anche che la mattina presto mio nonno ci portava le "muffolette"del pane morbido schiacciato e con poca mollica,era già "consato" con olio d'oliva,acciughe,origano,saleche nostalgia di quegli anni,sarebbe bello se certe tradizioni si tramandassero con la stessa intensità e lo stesso entusiasmo.
Ora vi presento la Martorana,il dolce in assoluto più tipico della festa, fatti di pasta di mandorle realizzati con delle formine di gesso a forma di frutta e verdura e dipinti a mano con colori vegetali.
Ricetta per la pasta di mandorla:
1 kg di farina di mandorle
1 di zucchero a velo o semolato
1 fiala di aroma di mandorle
2 cucchiaini di glucosio
1 bustina di vanillina
250 ml di acqua.
In una pentola versate lo zucchero, l'acqua,il glucosio e a fuoco basso mescolare,quando lo zucchero si sarà sciolto togliere dal fuoco e unire la farina,l'aroma di mandorle la vanillina e mescolate velocemente.
Quando il composto sarà ben amalgamato e si staccherà dalle pareti della pentola,trasferire l'impasto su un piano e con le mani impastate fino ad ottenere una pasta liscia.
Formate un panetto e avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare per qualche oretta in un posto fresco prima dell'ulitizzo.