La Maschera

Da Miryam

Sul volto innervato dal buio

Tracima ogni giorno lei, di acciaio

La maschera

Modellata sul viso assiderato

Rifugio eletto

Dall’animo indotto

Per vetusti dissidi

Racchiusi in vecchi venti ibridi

Conserva il buon umore

Anche nei momenti del dolore

Labbra serrate da ceralacca

A fermare il silenzio nei venti di lacca

Un brivido nascosto dietro la maschera

Un fruscio negli occhi bluastri sganghera

Il reale pensiero su fogli senza inchiostro

E’ un attimodi panico di sapore salmastro

Occhi lucidi di ghiaccio nei riverberi

Svelano l’ identità e affiorano i rancori

Ma poi ella vince e ritorna sui volti

Nel prosieguo per le scene cosmi di sussulti

Nasconde le rughe

In mille fasce vaghe

Ferma le lacrime

Di memorie anonime

Sorride su reconditi pensieri

Riveste le voci che solcano la pelle

Dell’essere di sempre, di oggi e di ieri!