Sul volto innervato dal buio
Tracima ogni giorno lei, di acciaio
La maschera
Modellata sul viso assiderato
Rifugio eletto
Dall’animo indotto
Per vetusti dissidi
Racchiusi in vecchi venti ibridi
Conserva il buon umore
Anche nei momenti del dolore
Labbra serrate da ceralacca
A fermare il silenzio nei venti di lacca
Un brivido nascosto dietro la maschera
Un fruscio negli occhi bluastri sganghera
Il reale pensiero su fogli senza inchiostro
E’ un attimodi panico di sapore salmastro
Occhi lucidi di ghiaccio nei riverberi
Svelano l’ identità e affiorano i rancori
Ma poi ella vince e ritorna sui volti
Nel prosieguo per le scene cosmi di sussulti
Nasconde le rughe
In mille fasce vaghe
Ferma le lacrime
Di memorie anonime
Sorride su reconditi pensieri
Riveste le voci che solcano la pelle
Dell’essere di sempre, di oggi e di ieri!