Il viaggio parigino per la presentazione della 44a. edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, è stata colta anche come occasione per promuovere, nell'anno del duecentenario dell'Esilio di Napoleone all'Isola d'Elba, la maschera funebre del famoso Imperatore, che è custodita presso l'Accademia degli Euteleti di San Miniato.
San Miniato è legata alla vita di Napoleone, in quanto qui viveva un ramo della famiglia Bonaparte, ed in particolar modo il canonico Filippo Bonaporte, dal quale il padre di Napoleone, e forse anche lui stesso bambino, venne a far visita per recuperare le patenti di nobiltà per poter iscrivere il figlio all'accademia militare francese.
Napoleone, durante la campana d'Italia, nel giugno del 1796, si fermerà a San Miniato, a far visita allo zio Filippo.
Gli storici hanno scritto lunghe pagine sul “corpo del sovrano” come oggetto di particolare devozione, come dimostrano anche le numerose maschere funebri, spesso di dubbia autenticità, che conservano nel proprio patrimonio le città che con Napoleone hanno avuto a che vedere.
Tali maschere sono l'impronta in gesso del volto dell'imperatore Napoleone presa poco dopo la sua morte nel 1821.
Tali maschere hanno assunto il nome di uno dei tre medici che possono avere preso l’impronta, vale a dire Archibald Arnott, Francis Burton e Francois Antommarchi.
Dal 1833, alcune di queste maschere sono comparse sul mercato.
Una di esse è ovviamente presente ad Ajaccio, al museo Fesch, ed è realizzata in bronzo secondo il modello Antommarchi.
La città di Portoferraio conserva due maschere funebri dell'Imperatore.
Un calco in gesso, conservato presso la Pinacoteca Foresiana, e l’effigie in bronzo, realizzata nel 1841 dai fratelli Susse fonditori a Parigi e in seguito donata dal principe Anatolio Demidoff, marito della nipote di Napoleone, alla Confraternita della Misericordia di Portoferraio, unitamente all'urna funeraria.
La maschera funebre conservata a San Miniato, all’Accademia degli Euteleti, è calco che molti storici ed esperti ipotizzano che sia stato preso da Napoleone vivente, e in età piuttosto giovanile, quindi per sua diretta volontà.