La maschera scarlatta di Palermo – Giustizia In

Creato il 28 aprile 2015 da Abattoir

Io sono Giustizia (in modo solenne)

Anche io faccio Giustizia di cognome, Giustizia In, per gli amici In-Giustizia

Il mio motto è “La Legge è uguale per tutti”

sì, ma per qualcuno è più uguale degli altri!

Io non guardo in faccia nessuno

Mi piacciono le persone che non vedono, non sentono, ma soprattutto non pallano!

Non mi interessa né il nome né il cognome…

Nomi e cognomi? Per carità… meglio non farne!

Io ho prestato giuramento!

(sussurrando confessa) Quando ho giurato incrociavo le dita… Ahahahaha!

Io ho due pesi e una misura

Io di pesi ne ho due, ma ho anche due misure…

Io scelgo con obiettività

Obiettivamente a volte scelgo a caso, a volte a cazzo, a volte “cazzo quanto mi hanno pagato!”

Io sono tutta d’un pezzo!

Io… è un pezzo che non lo sono più…

Le mie sentenze condannano i colpevoli e assolvono i giusti

Anche le mie sentenze condannano i giusti e dissolvono i colpevoli! Ehm… (si gratta la testa nel chiedersi se abbia detto la cosa giusta)

Io rispetto e faccio rispettare la legge

Caspita, anch’io… non me ne parlare! L’ho dovuta persino scrivere ’sta benedetta legge per poterla rispettare meglio… Ah! Ma finalmente posso essere me stessa indisturbata: Ingiustizia legittimata!

Hanno combattuto per me, tra gli altri, i magistrati Falcone e Borsellino, martiri a Palermo.

Combattono per me… (si tappa la bocca)…Mica ve lo dico! Ho detto niente nomi e cognomi!

La gente scende in piazza per difendermi impugnando mille agende rosse, addobbando un albero con messaggi, lettere e disegni…

(in tono profetico) Si stancheranno della giustizia che non funziona, dei continui soprusi subiti, migreranno verso altre città, ma vedranno pochi cambiamenti, si stabiliranno allora fuori dall’Italia e infine scopriranno che tutto il mondo è paese…

Sto migliorando, di me si discute in Parlamento, perfino il governo parla di me e progetta grandi riforme che mi riguardano!

(un po’ spiazzata balbetta) Sì, ma… ma è la Giustizia… ehm… (ritrova coraggio) la

Il governo parla di te, è vero, ma come farebbe un marito che con gli amici si lamenta della propria moglie ingrassata; ma poi è me che frequenta ogni sera, la sua amante!

che protegge gli onesti e punisce i delinquenti!

A Palermo è la Mafia a punire se chiedi protezione e a proteggere se paghi, a piccole rate, comodamente e a domicilio…

(arrabbiata) Ma un giorno verrà Dio per separare i Giusti dagli Ingiusti e quel giorno tremerete!

e allora sì che rimarrete quattro gatti… soffrirete di solitudine!

Quando vinco gli altri dicono “Giustizia è stata fatta!”

Quando vinco io dicono “È un’ingiustizia!”… Sì, sì… sono io in persona! Ma niente autografi!

Nel mio nome sono state combattute tante guerre, guerre giuste e per giusta causa!

bombardamenti, genocidi… cose già viste mille volte! Ti c’ho mandato io… eri solo un prestanome, una facciata, una scusa e nient’altro. In Giustizia, c’ero io dietro tutto!

A volte le mie condanne sentenziano:

Giustiziateli! A morte!”

Beh, anche io ho mandato a morte qualcuno… poi però si è scoperto che era innocente. Capisci? Ho tirato a indovinare e c’ho preso!

C’è chi si fa Giustizia da sé…

ed è proprio questo il segno del tuo fallimento! Occhio per occhio, delitti d’onore, uomini d’onore: la prova che lo Stato non c’è, giustifica o chiude un occhio

Illusi! Cercano Giustizia, ma alla fine trovano solo vendetta

Le ingiustizie, infatti, sono come le ciliegie: una tira l’altra

La giustizia fa il suo corso, ma a volte il carcere non basta: ho dovuto punire usando la frusta, la tortura, la lapidazione, la forca, la croce, una catasta di legna ardente, la scure del boia, la ghigliottina, una fila di fucili, la sedia elettrica, una dose di veleno letale…

Il carcere non può bastare!

(dopo una lunga pausa a bocca aperta, stupita) Questo è troppo persino per me… che razza di animale che sei!

(un’altra pausa, si ricompone)

Vedi, alla fine non siamo poi così diversi, anzi a volte sei perfino peggio!

No, cara! (indispettita) Io certo non sono perfetta, ma ambisco ad esserlo, una giustizia giusta, per un futuro migliore!

Ah che bello! Finalmente quel giorno potrò andare in pensione… pensione d’oro, s’intende! Ma ho paura che ti perderai in lungaggini, tra un ricorso ed un altro, pur di raggiungere la tua ambita “perfezione”. Mi sa che non ci andrò mai in pensione… con i tempi della giustizia italiana!

(insieme)

Io sono quel che credete che sia,

giustizia, ingiustizia e ipocrisia.

Non bianche, non nere, ma grigie,

dell’uomo arbitrarie mie effigie.

Di questa terra son giullare distratta,

perché terrena e di umana fattezza.

Ma la vita, si sa, effimera è questa,

divertitevi ora finché non vi basta!

Tremerete al futuro beffardi villani,

se un Dio c’è, per voi, non c’è domani!


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