Il nono cielo si caratterizza per la presenza delle gerarchie angeliche, a loro volta distribuite in 9 cerchi infuocati che ruotano intorno a Dio, e l'efficacia nella descrizione dell'enorme quantità degli angeli che colma la vista di Dante viene raggiunta grazie ad un infallibile riferimento di natura matematica, nella fattispecie aritmetica.
"...L'incendio suo seguiva ogni scintilla;
ed eran tante, che 'l numero loropiù che 'l doppiar delli scacchi s'immilla..."
La cui parafrasi può essere la seguente:
"... Ogni angelo (scintilla) seguiva il proprio cerchio infuocato (incendio);
erano così tanti, che la loro quantità,
più che raddoppiarsi come i chicchi di riso negli scacchi, va di mille in mille..."
Immaginando di distribuire sulla superficie terrestre questa quantità di riso, considerando utile anche la superficie acquatica, bisognerebbe disporre di circa 3,5 chicchi per cm^2 di superficie!Dante riprende questa leggenda, con la "leggera" differenza che gli angeli sono così tanti che "s'immillano", ossia la base delle potenze di cui sopra sarebbe addirittura 1000! Avremmo così un numero spaventosamente enorme di angeli, ma pur sempre finito:
Se volessimo analogamente distribuire gli angeli sulla superficie terrestre, indicando con a il numero degli angeli, con A l'area della superficie terrestre e con d la densità di popolazione angelica, avremmo: