Gli ultimi studi sono comunque più dettagliati. Gli esperti dicono che la materia oscura costituisce circa il 23% dell'energia del cosmo, e l'85% della massa. La massa oscura è divisibile in "barionica" e "non barionica". La prima è quella composta da materia simile a quella che rappresenta le stelle e i pianeti; la seconda si ipotizza possa essere composta da particelle supersimmetriche come neutralini, neutrini massicci, o assioni, o altre particelle che nessuno ha ancora "visto", soggette alla forza gravitazionale. Recenti analisi pubblicate sulla rivista Astronomy and Astrophysics hanno avanzato l'ipotesi che la materia oscura - se si potesse vedere - assomiglierebbe a un'immensa ragnatela che da un capo all'altro occuperebbe una porzione di cielo di 270 milioni di ani luce. Infine la materia oscura non va confusa con l'energia oscura. Quest'ultima è un'ipotetica forma di energia che si trova nello spazio sottoforma di "costante cosmologica" o "quintessenza". Anche qui però si naviga a vista: si è sempre nel campo delle ipotesi, non abbiamo ancora scoperto il suo reale significato, e in che modo influenzi l'accelerazione dell'universo. Pochi mesi fa però l'operazione Cosmos (Cosmological Evolution Survey) ha offerto indizi importanti a favore della sua esistenza. Grazie al telescopio Hubble - concentrato per mille ore su 446mila isole stellari - è stato possibile evidenziare che l'energia oscura provoca una distorsione dell'immagine delle galassie generata da un effetto noto come "lente gravitazione", riconducibile alla distorsione causata da una normale lente nell'ottico.
Gli ultimi studi sono comunque più dettagliati. Gli esperti dicono che la materia oscura costituisce circa il 23% dell'energia del cosmo, e l'85% della massa. La massa oscura è divisibile in "barionica" e "non barionica". La prima è quella composta da materia simile a quella che rappresenta le stelle e i pianeti; la seconda si ipotizza possa essere composta da particelle supersimmetriche come neutralini, neutrini massicci, o assioni, o altre particelle che nessuno ha ancora "visto", soggette alla forza gravitazionale. Recenti analisi pubblicate sulla rivista Astronomy and Astrophysics hanno avanzato l'ipotesi che la materia oscura - se si potesse vedere - assomiglierebbe a un'immensa ragnatela che da un capo all'altro occuperebbe una porzione di cielo di 270 milioni di ani luce. Infine la materia oscura non va confusa con l'energia oscura. Quest'ultima è un'ipotetica forma di energia che si trova nello spazio sottoforma di "costante cosmologica" o "quintessenza". Anche qui però si naviga a vista: si è sempre nel campo delle ipotesi, non abbiamo ancora scoperto il suo reale significato, e in che modo influenzi l'accelerazione dell'universo. Pochi mesi fa però l'operazione Cosmos (Cosmological Evolution Survey) ha offerto indizi importanti a favore della sua esistenza. Grazie al telescopio Hubble - concentrato per mille ore su 446mila isole stellari - è stato possibile evidenziare che l'energia oscura provoca una distorsione dell'immagine delle galassie generata da un effetto noto come "lente gravitazione", riconducibile alla distorsione causata da una normale lente nell'ottico.
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