In occasione del suo compleanno sarà presentato oggi all’Auditorium di Roma il libro La dolce Vitti, pubblicato da Cinecittà Luce. Inoltre, saranno proiettati due film con la grande attrice: il famosissimo Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca firmato nel 1970 da Ettore Scola e Scandalo segreto, l’ultimo suo lavoro, del 1990, di cui la Vitti è, oltre che interprete, anche regista e sceneggiatrice. “E’ molto contenta dell’omaggio di Cinecittà e del Festival di Roma ma trascorreremo il giorno del suo compleanno, il 3 novembre, in casa, da soli”, ha aggiunto il marito.
Il Festival Internazione del Film di Roma rende omaggio all’attrice anche con una mostra fotografica dal titolo “Monica e il cinema. L’avventura di una grande attrice” (Foyer Sala Sinopoli – Auditorium Parco della Musica - 27 ottobre/5 novembre dalle 9 alle 24). L’esposizione ripercorre la splendida carriera di una delle più grandi attrici e interpreti del cinema italiano che, nell’arco di quarant’anni di attività, ha spaziato per stile e talento, dai ruoli drammatici di Michelangelo Antonioni ad altri ben più brillanti, arrivando a essere l’unica “mattatrice” della commedia all’italiana, in grado di tenere testa a illustri colleghi tra cui Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi.
La Rai festeggia Monica Vitti con una puntata di Ritratti, il programma ideato e condotto da Giancarlo Governi con la collaborazione di Leoncarlo Settimelli, in onda giovedì 3 novembre alle 23.15 su Raitre. Rai Storia dedica alle 80 candeline di Monica Vitti uno speciale appuntamento, a cura di Giovanni Paolo Fontana, in onda giovedì 3 novembre alle 19.05 (sul canale digitale terrestre e su Tv Sat) per ricordare la grande attrice premiata con il Leone d’oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia quindici anni fa. Si tratta di “In arte Monica Vitti”, una produzione Res, di Giuseppe Giannotti e Davide Savelli, che “fotografa” a tutto tondo la grande attrice. Commediante versatile, passò da ruoli comico-brillanti a partire dal 1955, anno di Ridere! Ridere! Ridere!, a quelli drammatici e più complessi. Protagonista intensa e scontrosamente eclettica, interprete eccezionale dell’angoscia e del vuoto esistenziale, preferì poi la commedia all’italiana, fino ad allora genere monopolizzato dagli uomini, insistendo però nella recitazione con una sfumatura grottesca. Verso la metà degli anni Sessanta, per smentire chi ormai la considera soltanto l’attrice della “incomunicabilità antoniana”, cambia totalmente registro, dedicandosi alla commedia comico-brillante.
Buon compleanno Monica! Quanto ci manchi…