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La Meglio Juventus: Juventus-Napoli, Natale a Torino.

Creato il 11 novembre 2013 da Vivalafifa @WlaFifa

Come se la vigilia di questa partita non fosse stata abbastanza spumeggiante, ci si è messo in mezzo anche Berardi. Come Berardi chi? Quello che ha scaraventato al 94’ il pallone alle spalle di quel simpaticone di De Sanctis, imponendo così il primo break all’Olimpico di questa stagione alla (ex) corazzata di Rudi Garsià. Il pareggio pomeridiano del Sassòl rende ancora più allettante l’appannaggio dei punti in palio. In ogni caso, si gioca ancora per il secondo posto.

La vigilia è scivolata via tra i grandi complimenti tra i due allenatori che si sono vicendevolmente la palma del più bravo: La Juve è la più forte del campionato, ha detto Rafè ‘o chiattone, come lo amano definire i suoi tifosi. No, voi siete più forti ha risposto Tony Sansone, come lo amano definire i suoi parrucchieri.

Voi avete speso un sacco di soldi per comprare i giocatori, chi ve ‘mmuorto, ha ribadito in basco l’uomo miscielèn. Ah si, ha risposto il torero camomilla, e i 100 milioni spesi per accattarvi Iguaìn, Cagliecon e chilla mezza chiavica di Zapata li avreta preso dal tesoro di San Gennaro?

Tutto nasce da lontano, sin da quando la Juventus portò a Torino Sivori e Zoff. Quest’ultimo fu venduto per pochi soldi, in quanto si riteneva fosse muto dalla nascita. Solo Felice Caccamo si era opposto alla loro cessione.

Solo con l’arrivo di Maradona, il Napoli incominciò a prendersi le sue rivincite, vincendo 2 scudetti e battendo la Juventus con un suo bellissimo gol su punizione in area. Tacconi cercò di fermare quel tiro diabolico andando a sbattere sul palo, dove ancora oggi si può leggere la targa simbolica posta dalla società azzurra: “Maronna mia!”.

Poi arrivò la supercoppa italiana 2012 giocata in terra straniera, che la Juventus si aggiudicò per 4 a 2, ma il Napoli contestò l’arbitro non presentandosi alla premiazione. Rientrato in Italia, Mazzarri, lasciò una lunga intervista al giornale partenopeo “Mariuoli”.

I tifosi hanno voluto far sentire la loro voce, specialmente quelli juventini che hanno vigliaccamente cantato inneggiando al vulcano napoletano ed alla sua azione igienica purificatrice.

I napoletani non hanno perso la loro secolare e proverbiale flemma, esponendo un cartello avvisatore per i loro seguaci più esagitati: “Stato tranquilli, quelli oggi non hanno i portato i Rolèx, quindi c’è poco a faticà”.

Gli allenatori hanno trascorso la loro vigilia in raccoglimento a proprio modo: Antonio Conte, in ritiro spirituale presso il salone tricologico “La Permanente di Cesare Ragazzi” masticando una foto di Carobbio, mentre Don Rafè è andato in pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora della Sfogliatella, filiale della pasticceria Scapece in terra savoiarda.

La Juve, a causa delle assenze di Chiellini e Casares, non può riproporre la difesa a 4 che ha soddisfatto nella partita contro il Real Madrid e pertanto si schiera con un inedito 3-5-2. Il Napoli presenta la sua migliore formazione, ma al 75%, vista la crisi.

Il nuovo modulo condiziona l’inizio della Juve che si dimostra alquanto titubante. Infatti, ci sono voluti ben 44 secondi per produrre la prima palla-gol con Pol Pogbà che viene sventata in angolo da Pepe Reina. Antonio Conte non ci sta e pretende più rapidità. Dal calcio d’angolo, Pirlo appoggia su Isla, che tira sbagliando mira. Fortunatamente però il tiro colpisce Tevez che devia involontariamente la palla verso Gliorente che, a sua insaputa, da due passi infila il portiere. Sono passati 1 minuto e 53 secondi. Più titubante di così non si può.

L’occhio elettronico di scai, costato un occhio della testa, rivela che il giocatore basco era in fuorigioco di ben 21 cm. e che il gol andava annullato. Il medico sociale del Napoli è costretto a soccorrere don rafè, colpito da improvvisa ipoglicemia, iniettandogli per via indovinosa, un spremuta di pastiera napoletana.

La Juve decide di rallentare il gioco e in pochi minuti produce altre 2 nitide palle-gol: al 7’ su un tiro cross di Isla, il portiere smanaccia in angolo una palla che si stava infilando nel 7. All’8 lo stesso portiere fa un miracolo parando un colpo di testa di Bonucci da un metro. Il Napoli si riprende piano piano ed al 21’ e 22” impensierisce Buffon con due tiri di Insigne e Iguaìn.

La Juve risponde, si fa per dire, con Asamoà che da pochi passi manda a lato una palla favorevole. Conte manda a scaldare Peluso. Al 33′ capolavoro di Insigne: Dribbling secco e destro ad incrociare per Insigne che si libera di Barzagli e calcia: palla di poco a lato.

Al 38′ la Juve sfiora il raddoppio con un colpo di testa di Gliorente (quello sa fare) che trova la deviazione sotto porta. Altro miracolo di Reina che trova la respinta di istinto. Al 42′ ancora Insigne: Tiro a giro del talento del Napoli che sfiora il sette con Buffon battuto: la palla termina di poco alta.

Primo tempo: 1-0.

Il secondo tempo inizia con il possesso palla del Napoli, che tuttavia non produce nessuna azione pericolosa. Anzi è la Juventus a rendersi ancora pericolosa con Tevez che ribatte un tiro da fuori di Vidal non trattenuta da Reina.

Al 64’ Marechiaro Hamsik dichiara la sua giornata no, spedendo sull’esterno della rete un pallone a tu per tu con Buffon. Risponde subito la Juve con Vidal che manda a lato una triangolazione meravigliosa con Tevez. Gliorente si aspettava il passaggio al centro dell’area, ma tuttavia incoraggia il compagno: Cabròn!

Al 74’ raddoppio della Juventus. Calcio di punizione da 25 metri di Pirlo, concessa per un fallo su Tevez, e palla nel sette alla sinistra di Reina. Al Cern di Zurigo viene indetta immediatamente una riunione per capire quale applicazione della fisica moderna è stata scoperta dal regista bianconero per l’abbassamento improvviso di un corpo celeste rotondo in un lasso di tempo-spazio limitato. I risultati dell’acceleratore atomico non hanno svelato il segreto.

Il Napoli non ci sta e con Insigne sfiora il gol negato da Buffon con una parata in contropasso. Il Napoli risponde subito mandando in campo Zapata al posto di Inler. I risultati si vedono subito. La Juve triplica con Pol Pogbà che, lasciato solo dopo l’uscita di Inler, scaraventa una sassata da 23 metri ad una velocità di 101 km/ora che, dopo aver sbattuto sul palo, s’infila in rete. Altra riunione di emergenza del Cern e stesso risultato negativo della ricerca.

La partita finisce con il Napoli in avanti alla ricerca del gol della bandiera, che Buffon evita in tre occasioni di Mertens, Fernandez e Insigne.

Buone notizie per Conte che accetta di buon grado l’espulsione di Ogbonna per doppia ammonizione. L’avevamo preparata per tutta la settimana, rivela l’allenatore. Sono contento quando i miei schemi si realizzano.

Risultato finale: 3-0 e Juventus ad un punto dalla capolista Roma.

A fine partita, gli allenatori si dichiarano soddisfatti della prestazione della loro squadra ed, alla domanda “cosa invidia alla Juve di Conte”, don Rafè risponde: Il fatturato.

Antonio Conte non si è risentito minimamente delle dichiarazione del collega ed ha citato un vecchio proverbio napoletano: “Hai voglia a mettere rum, ‘nu strunz non pote mai diventà ‘nu bbabbà”.

 

Migliore in campo: “La pasticceria Scapece”.

 

Ipdà.

 


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