La memoria e lo studio: come migliorarli?

Da Psychomer
By
Matteo Radavelli
giugno 21, 2010Posted in: psicologia

Si sà, memorizzare non è sempre cosa semplice. Negli ultimi quarant’anni gli psicologi hanno individuato sostanzialmente tre grossi metodi per facilitare la memorizzazione:

- Immaginazione: immaginare ciò che si vuole ricordare permette di creare figure mentali che migliorano il ricordo.

- Elaborazione: l’associazione mentale permette un migliore ricordo, soprattutto delle parole.

- Generazione: la memoria è significarivamente migliorata nel momento in cui per raggiungere il bersaglio è richiesto uno sforzo mentale. Ad esempio indovinare il nome del vostro blog preferito da questo indizio criptico: _ych_mer

Ognuno di questi tre metodi genere un’incremento della memorizzazione di circa il 10%. Si, detto così non sembra molto, ma c’è da considerare che quessti risultati sono solitamente stati ottenuti in compiti davvero complicati, coinvolgenti parole, non-parole e assonanze.

PARLARE…

ora, in una nuova serie di studi pubblicati sul Journal of Experimental Psychology sono state mostrate prove solide a favore del miglioramento di apprendimento, memoria e cognizione anche tramite un quarto elemento/metodo, che va ad aggiungersi al precedente terzetto (MacLeod et al., 2010).

E per nostra immensa gioia è probabilmente anche più semplice dei suoi “colleghi”: consiste nel ripetere e pronunciare ciò che si vuole ricordare. Dalla ricerca emerge che l’elemento cruciale non è la ripetizione a voce alta, come molti di noi (io compreso) pensiamo, ma è la semplice pronuncia, con vocalizzazione o meno, che fa la differenza.

Secondo MacLeod e colleghi dire la parola a voce alta, o semplicemente “metetrla in bocca”  mimandola con le labbra migliora la memoria aumentando il carattere distintivo, che neanche a dirlo funziona da input del ricordo. Ricordiamo meglio la differenza, l’unicità rispetto alla somiglianza, soprattutto quando il materiale è vasto.

Attraverso 8 diverso esperimenti è stato chiesto ai partecipanti di ricordare liste di parole e non-parole, rilevando in alcuni casi un incremento della memoria anche largamente superiore al famoso 10%.

- Parole impronunciabili: rispetto a queste l’applicazione del metodo non ha portato a nessun incremento.

- Lettura lenta: la ripronuncia porta a risultati comunqe migliori rispetto alla semplice lettura lenta e scandita.

…SELEZIONARE

naturalmente la semplice lettura ad alta voce non comporta alcun miglioramento in termini pratici poichè, nonostante la pronuncia delle parole, non permette di creare il carattere distintivo in grado di migliorare la memorizzazione. Ciò che potrebbe fare la differenza, ad esempio nella preparazione di un esame, è la pronuncia ad alta voce solamente delle parole chiave del discorso o della pagina che si sta leggendo.

Quindi, la chiave del successo consiste nell’analizzare ciò che si sta leggendo o studiando e vocalizzare o sub-vocalizzare solamente le parole che funzionano da nostro personale carattere distintivo.

Questa teorizzazione è in linea anche con le conoscenze già a nostra disposizione, ad esempio che è molto più facile ricordare volti o persone molto particolari (sono sicuro che ti ricordi di colore erano la barba e i peli del petto dell’uomo nella foto), che si differenziano dalla massa. Ricordiamoci sempre che sono i dettagli a fare la differenza ed un metodo di studio ben strutturato e applicato (anche se apparentemente semplice) può portare a risultati significativamente migliori.

- Fonte: PsyBlog

- Image credit: Zanastardust , Koshyk

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Matteo: ciao, sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia. Attualmente vivo e lavoro a Milano. Puoi vedere il mio profilo completo nella pagina "chi siamo" o contattarmi personalmente: Email: matteo.radavelli@yahoo.it Sito personale: www.psicologomonzaebrianza.it

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