La giovane età dell’autore, la trama, la lettura del primo capitolo e, sopratutto, il prezzo in offerta lancio per l’ebook (0,99 cent contro i 4,99 attuali), mi hanno spinto all’acquisto di questo pamphlet, come lo definisce Latronico, che in realtà non calca più di tanto la mano sulle contraddizioni interne del Movimento 5 Stelle, come avrebbe dovuto e potuto fare, anche se aiuta a una sana riflessione sul concetto, sempre più abusato, di democrazia diretta.
L’Italia, dunque, è governata dalla Rete dei Volenterosi fondata di Pino Calabrò (Beppe Grillo), ex anchorman televisivo che si era occupato dei diritti dei consumatori prima di essere cacciato dalla TV ed essere relegato ad un blog su internet. D qui comincia l’ascesa dell’RdV, da movimento di protesta a primo partito del paese. La RdV ricalca il programma del M5S a partire dai rimborsi della politica, passando per l’impignorabilità della prima casa fino al vincolo di due mandati e a tutte le altre sciocchezze populiste. Leonardo e Camilla sono due attivisti RdV, con un passato di militanti di sinistra, che si sono incontrati all’università e si sono sposati lottando con la Crisi e coi pochi soldi in tasca.
Leonardo e Camilla s sono fatti trascinare nella RdV e ci credono fino in fondo, anche quando si trovano di fronte ad uno degli effetti nefasti delle politiche della Rete, che pure, secondo Latronico, nel complesso ha portato ad un miglioramento delle condizioni di vita generali del Paese.
Al momento di acquistare la loro prima casa, i due ragazzi, si rendono conto che la legge sull’impignorabilità, cavallo di battaglia della RdV e primo grande successo del partito al governo, non ha fatto altro che triplicare il costo dei mutui, rendendo, di fatto, impossibile accedervi nonostante i prezzi in caduta libera.
Leonardo Nigri, che è professore di Economia all’Università, però, fa presto a trovare un escamotage per uscire da questa empasse. Se è vero che i mutui prima casa sono inaccessibili per via dei tassi, che garantiscono le banche dalle possibili perdite a causa dei morosi, è anche vero che il crollo delle vendite ha portato i tassi sui mutui seconda casa a scendere a livelli impensati, dunque se si è già possessori di prima casa, perché magari si possiede una piccola quota di quella dei genitori, si può acquistare la seconda casa a prezzi vantaggiosi pur rinunciando alle tutele volute dalla legge della RdV.
Sottoposta questa idea all’Alveare, una sorta di Forum legato al blog di Pino Calabrò, dove si decidono le linee politiche della Rete, viene stabilito che questo “trucco” ,per quanto legale, se fosse avvallato ufficialmente dalla RdV ne mostrerebbe il lato ipocrita e quindi va bene utilizzarlo ma può essere pubblicizzato solo al di fuori della Rete.
Detto fatto, Leonardo, fonda una Onlus, Casa 2.0, nata proprio per supportare chi avesse problemi ad acquistare la prima casa ma fa l’errore di assegnarsi un rimborso spese e di scrivere per un giornale inglese, Il Guardian, di Casa 2.0 e dei suoi vantaggi, casta traditrice… in poco tempo viene aperta una consultazione nella rete per la sua espulsione e il decadimento della moglie dalla carica di consigliere comunale. Questa consultazione è il fulcro dell’intero romanzo, e qui Latronico ci mostra che:
- La democrazia diretta dei like e dislike non funziona perché quando un’idea prende piede nella massa non c’è verso di modificarne l’opinione. Qualunque apporto in contrasto col pensiero dominante, infatti, viene travolto da commenti legati all’idea mainstream e si perde nel marasma dei post del forum.
- Qualunque sistema informatico è assoggettabile ad un controllo dall’alto, per cui una conversazione può essere fatta sparire e una consultazione può essere chiusa da un moderatore.
- Qualunque sistema informatico è soggetto a guasti ed errori che possono portare alla perdita di dati importanti, certo nella realtà questo non succede quasi mai, ma può essere una buona scusa.
Per concludere, questo “La Mentalità dell’Alveare” è un romanzo che si legge con piacere, velocemente e impone una riflessione sulle contraddizioni della democrazia diretta, anche se, in un certo senso si avverte, a mio avviso, un lieve senso di incompletezza: in particolare manca del tutto la figura di Calabrò, probabilmente volutamente, ma sopratutto manca quel fascino distopico che, ad esempio, si trova nelle poche pagine di Vox Populi che ad alcuni potrebbe far storcere il naso ma che rende maggiormente concreta la critica al sistema.