Quando i posti che abbiamo trasformato, abitato, consumato, finiscono abbandonati a loro stessi, diventano ibridi tra natura e artificio, ammantati di silenzio, proiettati in una lenta consunzione che li fa struggenti e poetici allo stesso tempo.
Ognuno di essi sussurra ai nostri sensi quello che è stato - e promette cosa sarà in futuro, che ovviamente si tratta per tutti della stessa cosa.
Oblio.