Il posto è bianco, le parenti sono bianche oppure hanno colori chiari. Loro lo fanno apposta, deve sembrare accogliente, deve sembrare tranquillo e la gente non si deve agitare. Si parla piano e a volte si ride, ma quello dipende da te e dal tuo bambino grande. Io adesso non rido più tanto.
La mia bambina grande odia stare qua, lo odia per davvero. Lei non ha né tempo né voglia per le pareti bianche o per le frasi dette piano. La mia bambina grande ha troppi lavori da fare. Lei odia anche l’India perché è distante, così distante che è costretta a guardarmi da uno schermo, e a volte si vede anche male.
I bambini grandi non vanno mai contraddetti. La mia bambina grande mi accompagnava sempre in aeroporto e veniva vicino al check-in cosi potevamo fare finta di partire assieme, io non mi guardavo indietro e lei, invece, mi guardava bene. Scuoteva la testa e diceva no. I bambini grandi dicono sempre quello che pensano anche perché non l’hanno potuto fare per tanto tempo.
Una volta in India ero in cortile con il cane, è passata una bambina grande e io volevo essere gentile perché mi ricordava la mia bambina, ma non questa l’altra, quella che è partita per andarsene da tanto. La bambina grande indiana non ha risposto al mio sorriso e neanche al mio saluto, anzi, mi ha guardato schifata e ha continuato a camminare. Io ci sono rimasta male, poi mi sono ricordata che i bambini grandi non devono fare finta, l’hanno già fatto per troppo tempo. La mia bambina grande non sa che io ho già preso il biglietto per tornare, io non gliel’ho detto e come me nessun altro. Devo aspettare. Lei però lo sa, ne sono sicura, lo sa che la sto tradendo di nuovo e anche per questo che non dico niente quando mi guarda e mi dice che io non capisco. Io non sono ancora grande e posso mentire. La mia bambina grande ha passato tante guerre e passerà anche questa perché a noi il silenzio e i muri bianchi non ci piacciono per niente.