Siamo un paese di caste.
L’abbiamo nel DNA.
L’elenco delle cosiddette liberalizzazioni di Monti lo ha messo in luce in modo particolarmente evidente.
Tutti, sulla carta, sono d’accordo che sia un sistema da debellare, estirpare dalle radici, poi, alla prova dei fatti, tutti si tirano indietro.
Con una scusa fantastica: bisogna cominciare dall’altra casta, qualunque essa sia, purchè non sia la mia.
Che la mia è la casta più piccina che ci sia, la mia è quella che da meno fastidio di tutti, anzi, la mia, non è nemmeno una casta.
Fanno tutti, ma proprio tutti, lo stesso ragionamento.
I farmacisti, i taxisti, i giornalisti, i commercianti, i petrolieri, i dipendenti pubblici, gli avvocati, gli immobiliarsti ecc…ecc…ecc…
Allora perchè dobbiamo stupirci se i politici difendono a denti stretti i loro privilegi? se loro sono la casta delle caste noi siamo gli allievi di cotanti maestri.