In men che non si dica, siamo già a metà della vacanza. Vacanza, si fa per dire: per come eravamo abituati noi due, a svegliarci tra le dieci e mezzogiorno, mangiare come capitava e fare quello che volevamo nel momento in cui lo volevamo, senza alcun orario, questa più che una vacanza è una tabella di marcia. La Purulla è fin troppo brava: mangia e dorme esattamente come a casa. Purtroppo sono inclusi anche i tre canonici risvegli notturni: così io che, essendo in vacanza, mi azzardo ad andare a dormire più tardi del solito, al mattino mi sveglio che sembro un cadavere. IlMioAmore, che si addormenta anche più tardi rispetto a me, si fa forza e porta la Purulla fuori un’oretta, così da permettermi di riprendermi… Ma comunque è faticoso. Le vacanze in tre sono da intendersi come del bel tempo passato con chi si ama in un bel posto. Il che non è poco, ma il riposo è bandito, o meglio: ci si riposa e ci si rilassa a turno. Insieme non è possibile. Forse col passare degli anni qualcosa cambierà: mi guardo intorno e vedo famiglie con -moltissimi- bimbi dai due anni in su che riescono persino a leggere libri in spiaggia, senza che la prole tenti il suicidio. Io mi ero ottimisticamente portata i soliti cinque libri per due settimane, e solo oggi sono riuscita a iniziare il primo. Per il resto, la Purulla -forse stimolata dall’aria di mare- fa passi da gigante: striscia a velocità inaudite e cerca l’equilibrio sui piedini, spesso sorretta per una sola manina. E’ affettuosissima e curiosa, ama le novità, adora il bagnetto (ma non ancora il salvagente) e tutti i cani del campeggio sono suoi. Attila, lui sì che è in vacanza. Vacanza avventura, oserei dire. In questo boschetto
ne combina di tutti i colori. Ieri pomeriggio l’ho visto allontanare un gatto selvatico, di un 30% più grande di lui e dai colori di una lince. Ieri sera invece ha dedicato le sue attenzioni a un tasso: non ne avevo mai visto uno dal vivo, è bellissimo, ciccione e goffo!