Nella vita ho conosciuto un mucchio di gente che non sapeva proprio cosa fosse un viaggio, al massimo avevano fatto il giro del circondario od erano arrivati alla fine della strada per poi tornare indietro. La loro idea di viaggio era il week end al mare. Poi ci sono quelli che si sono addirittura spinti fino a Roma, capitale del mondo ma a mio modesto avviso meta di viaggio un po’ superata.
Io ho avuto una gran fortuna invece perchè ho dei genitori che mi hanno abituato all’idea del viaggio come esperienza imprescindibile di vita da quando ero alle elementari. Prima Roma, poi la Toscana (fino allo sfinimento) e poi a mano a mano che mio padre si sdoganava dalla condizione di italiano medio anni 80 siamo arrivati fino in Francia, Germania, Austria, Danimarca, Belgio, Corsica. Abbiamo girato mezza Europa prima con la nostra mitica Panda Blu e poi con la gloriosa seppur gaggissima Ronda. Autoradio con mangiacassette e panini all’autogrill, pranzi al sacco e creperie, ristoranti cinesi sino a scoppiare e cucina del luogo. Non siamo stati i classici italiani da pizza e spaghetti, i miei mi hanno sempre spinto alla scoperta di sapori etnici o autoctoni ed ecco perchè ogni volta che mi capita di sentire le lamentele enogastronomiche della famiglia italiana in territorio extra Stivale mi prende male, moooooolto male. Che minchia partite a fare se tanto non vivete senza cappuccino e maccheroni con la pummarola in coppa? Per colpa di sti stronzi ogni volta mi tocca mangiare la stramaledetta cucina internazionale che l’estate scorsa mi ha fatto disintegrare sul cesso del mio bungalow. Caliamo un velo pietoso. Comunque tornando a noi, i viaggi con i miei sono stati fondamentali, mi hanno aiutato ad apprezzare la vacanza variegata, quella che non disdegna un wurstel mangiato per strada mentre si ammirano le bellezze artistiche, ma anche quella che comprende la grande capitale europea affiancata al classico salto a Gardaland, il museo blasonato e il museo delle cere. Ecco diciamo che non mi sono mai annoiata, non ho mai sofferto della mancanza della settimana tutta chiappe e abbronzatura a Rimini tra animazione trucida e poppe romagnole. C’era anche la settimana tutta sole e mare a San Teodoro per poi riempire un paio di valigie da montare sul portapacchi e prendere la Tirrenia da Porto Torres.
Tutto questo grande via vai è durato fino ai 14 anni poi com’era ovvio mi sono rotta il pacco e ho dovuto aspettare un bel po’prima di aggiungere viaggi alla mia lista personale. Le gite scolastiche non le ho mai apprezzate totalmente, le ho sempre viste come roba organizzata male, costosa, dove si mangia di merda e dove l’obiettivo primario era la prima scopata fuori porta. L’unica volta che mi sono divertita davvero è stato quando in prima liceo ci hanno portato in Sicilia. La peggiore è stata la gita a Parigi in seconda liceo, primo perchè mia madre mi ha obbligato ad andarci nonostante odiassi dal profondo dell’anima tutti i miei merdacompagni, secondo perchè sti cazzo di bimbiminchia volevano andare a dormire alle dieci di sera, terzo perchè la tizia con cui ho diviso la camera si è presa praticamente tutto il letto ad una piazza e mezzo (era pure un cesso russante), quarto perchè le mie labbra sono implose per il freddo di marzo, quinto perchè non abbiamo visto niente e abbiamo mangiato merda.
Poi arrivata finalmente ai 25 anni ho fatto il primo viaggio vero, un tour della Tunisia che mi ha fatto innamorare a prima vista dell’Africa. Non ho viaggiato moltissimo, sono stata a Sharm el Sheik (dove non tornerei neanche se mi pagassero), al Cairo e in Germania. Conosco quasi a memoria Barcellona, ma non la considero una meta di viaggio, piuttosto una breve esperienza di vita. E’ una città che ho vissuto a modo mio, senza cercare il divertimento alcolico o qualche altra merdata da “amiche in viaggio senza uomo”. Avevo un immensa curiosità di visitarla poi per casi assurdi della vita ho finito per vivacchiarci a cadenza bimensile per quasi un anno. Di Barcellona si può dire di tutto e ho sentito dire di tutto, ma una cosa è certa, è la città più tranquilla che io conosca, mai stata derubata o importunata. E’ una città a misura d’uomo, non è grande ma ha tutto. Assomiglia tanto alla mia Cagliari e forse è per questo che non ho mai avuto problemi a girarla da sola, ma come ho detto prima è stata una parentesi.
Quest’estate proverò una nuova esperienza, cioè la crociera. Le sono sempre sfuggita perchè l'ho sempre vista come roba da anzianotti, poi un giorno di primavera mi sono svegliata con l’idea fissa della Grecia e da lì il passo è stato breve. Alla scoperta dell’Egeo: Messina, Smirne, Santorini, Mikonos e Atene. Ormai sono in trepida attesa e solo il fatto di preparare la valigia e andare mi scatena l’urlo liberatorio dopo mesi e mesi di tran tran quotidiano. Voglio viverla al 100% perchè penso che meriti e perchè visto il costo di ogni stronzata mi sentirei male a non sfruttare le singole giornate sino a trascinarmi sui gomiti. Insomma vedremo.
Il sogno più grande resta sempre New York. Se penso a me stessa nelle luci della Grande Mela potrei piangere come una fontana. E’ uno dei prossimi obiettivi e farò di tutto per superare la paura dell’aereo perchè penso che non ci sia niente che valga maggiormente la pena degli Stati Uniti. New York per me è qualcosa che non riesco a spiegare, è passato, presente, futuro. Ci vedo legami assurdi e impossibili con la mia vita, con i miei ricordi e con la mia essenza più profonda. E’ qualcosa che mi scorre dentro le vene. Spero di poterci andare presto, anzi sono sicura che capiterà quanto prima.
Altro piccolo sogno: la settimana bianca a Cortina. Di questo ha colpa la visione ripetuta centinaia di volte del primo “Vacanze di Natale” e anche la passione per lo sci, anche se solo visto in televisione e mai praticato.
Questo inverno invece penso che i miei piedi cammineranno sul selciato di qualche via di Vienna, soprattutto ora che c’è il volo diretto da Cagliari. Come non fantasticare su una tazza di cioccolata e una fetta di sacher in una delle mille sale da the di una delle più romantiche capitali europee?
Insomma come si può capire amo viaggiare all’ennesima potenza. Non potrei rimanere piantata in città per tutto l’anno, ho bisogno di cambiare aria a cadenza trimestrale, che sia Milano, Bali o Pechino.
Buon viaggio a tutti!