Voglio tornare a vedere: non mi va di svegliarmi e chiedermi "Ma perché??", per poi stringere i denti, a volte piangendo, altre implorando di poter tornare vedente, altre ancora mettendo subito le mani su questa tastiera per non spaccare tutto quello che ho intorno, perché non sono poi così d'acciaio. Forse qualcuno mi pensava "forte", non lo sono per niente, resisto a tutto ma non significa essere forti. Non mi accetto così, io voglio vedere almeno un po', mi voglio vedere, non dico come prima ma almeno un'ombra, qualcosa di reale, non voglio più svegliarmi sempre nello stesso caleidoscopio surreale o in un buco nero. Voglio realtà! Se ho provato a parlarne con qualcuno ho ricevuto solo risposte demenziali, spesso condite con il panico di chi rispondeva e non credo alle storie del tipo "Dovevi affrontare questa prova.., E' nel tuo karma la cecità..., Oggi puoi vedere quello che non vedono i vedenti...", io me ne frego di queste ipotesi, così come rifiuto le ipotesi più cattive e bigotte tipo: "Stai pagando per qualche tuo errore, ma nella prossima vita..., Hai sbagliato e peccato troppo, questa è una croce di redenzione..., E' la tua ultima vita non puoi inquinarti ancora con le immagini...".
La mia lingua è la mia unica arma oggi che sono stata privata dell'arma principale con cui nacqui: lo sguardo. Si ho una lingua che taglia, seziona e viviseziona, però è innocua perché, a differenza di altre linguettine, non riesce a materializzare, nei suoni che fa emettere alle corde vocali, cattiverie o chiacchiere, mi faccio i fatti miei, non sono una serva, io nasco imperatrice e non amo le cortigiane chiacchierone, o la plebe che vive la vita degli altri così come mi disgusta il gossip. La mia lingua dice solo cose vere e, nonostante un incidente mi abbia uccisa un giorno di maggio, lei è ancora qui, chiusa tra i miei denti, accoccolata in questo cavo orale come una belva che si riposa, ma pronta a reagire al meglio se provocata: si perché mi difendo alla grande anche da sola e con la mia micidiale lingua, soprattutto in questo momento poi, visto che sono una donna, pure piuttosto esposta..
Quando una donna si espone solitamente i maschi stanno a guardare, come se fosse un fenomeno da baraccone e, anziché difenderla, alzano pure scommesse tra loro sul "vincerà?" O peggio ancora "sopravviverà"? Mi difendevo con lo sguardo, amavo con lo sguardo, vivevo e percepivo tutto con il mio sguardo: ora ho dovuto riprogrammare tutto ed ho inserito questo "pacchetto" nella mia lingua, forse l'unica cosa che sopravviverebbe anche se dovessi morire, perché la mia lingua, a differenza dei mie occhi scollegati, è attaccata al cervello, che funziona ancora per pensare, e pure bene.
Comunque, mentre qui in Italia si inventano le cose e si lasciano nei laboratori per continuare ad avere finanziamenti e stipendi per chi ci lavora, altrove la lingua diventa importante per noi ciechi: arriva il BrainPort che, attaccato alla lingua e collegato ad una telecamera in mezzo agli occhiali, consente la percezione della realtà, anche se in modo tutto suo, ma soprattutto riporta lo sguardo a chi l'ha perso come me. Testai anni fa qui in Italia una cosa identica, non era attaccata alla lingua ma a una cintura: questo ausilio italiano qui non è mai stato realizzato perché in questo caso gli "ingegneri" avrebbero dovuto ricominciare da capo con un altro progetto e poi gli stipendi?? Io non sparo a zero sull'Italia come qualcuno mi ha detto: io dico la mia verità, ma anche quella di chi vive come me, io non ho paura ed ora con il BrainPort è arrivato il momento che ricomincino ad avere paura in tanti, perché potrei ritrovare la mia arma migliore: lo sguardo, stavolta poi potenziato dalla mia super lingua che sarà meglio amare che farsela nemica. Io ho avvertito, così come qualcuno ha avvertito me..