La mia medicina del cuore

Da Romina @CodicediHodgkin

Ok. Mi sono chiusa in casa due giorni a piangere e imprecare. Questa cosa dell’artrosi non l’ho presa benissimo. Ho 31 anni e devo operare un piede. A sessant’anni che faccio? Tra l’altro, mea culpa, io lo so che ho trascurato tanto la situazione. E’da tanto che mi sono resa conto che qualcosa non va. E ora, come è ovvio che sia, mi fa male non più solo il piede (meno di tutto il resto), ma anche le ginocchia, le anche, la schiena e il collo. E per fortuna che da ottobre ad oggi ho perso 7kg altrimenti sarebbe stato anche peggio. E vabbe’.

Ieri sono andata a prendere appuntamento per il plantare che mi farà compagnia almeno fino a settembre, in ogni caso finché non sistemiamo la faccenda. E’arrivato il genere di commento che fa male. “Ah. Di già? Così giovane?”. Eh. Sì, così giovane. E credimi, se fosse solo artrosi fine a se stessa, forse forse sarebbe anche tutto sommato qualcosa da poco. Credo che abbia visto che mi sono rabbuiata perché poi ha provato a correggere il tiro. Ma quel “Così giovane?” vi garantisco che fa male.

Anche perché, detto inter nos, io avevo ben altri progetti per l’autunno. E di nuovo mi ritrovo a dover riporre tutto nel limbo e chiedere il permesso per vivere la mia vita come voglio io ad una sfilza di medici. Più medici di  quelli con cui già sapevo di dover concordare il MIO futuro, sia chiaro. E’frustrante.

Ad ogni modo, ho deciso di procedere con l’automedicazione. Medicina alternativa. Sì sì. Ho deciso di che da ora fino a settembre mi curo a modo mio. Ho deciso di autoprescrivermi una serie di rimedi naturali contro l’avvilimento e gli acciacchi:

1) Shopping fino a non poterne più. Posso indossare solo scarpe da ginnastica e il mio abbigliamento solito non prevede l’utilizzo esclusivo di questo genere di calzatura. Guarda caso, siamo anche sotto saldi. Non mi piaccio in abbigliamento sportivo ma mi arrangerò.

2) Acchiappo la mia amica, molliamo le nane all’altro 50% del loro patrimonio genetico e ce ne andiamo a fare un ricco aperitivo e una ricca cena. E non escludo anche un drink dopo cena. Non me ne torno a casa senza aver fatto entrare otto milioni di calorie e uscire otto milioni di chiacchiere futili.

3) Me ne vado in piscina con la cugisventola. Poi ce ne andiamo anche a vedere il film dei Minion, ad agosto, perché abbiamo trent’anni suonati e fra tutte e due abbiamo un carico di sfighe che voi umani non potete nemmeno immaginare. I cartoni animati ce li meritiamo. E no, Gnappa Alfa al cinema non viene perché dobbiamo seguire bene la trama.

4) Tra poco me ne vado in ferie e non voglio fare assolutamente niente. Il massimo della mia attività deve essere piscina-spiaggia-piscina. Incollo il sedere al lettino e non mi schiodo. E lo dice una che non tollera le vacanze di mare. Voglio passare il mio tempo a godermi Maschio Alfa e a guardarlo mentre gioca con Claudia, che è lo spettacolo più bello del mondo. E voglio fare ore e ore di bagno con lei che in acqua è un pesce.

5) Sempre per godermi Alfa, ho intenzione di prendere la sana abitudine di lasciare la gnappetta un pochino più spesso alla nonna per passare qualche serata per conto nostro. Tanto, dal punto di vista della piccoletta, è un vero affare. Hanno il loro carico di sordidi segretucci nonna-nipote che credo di solito coinvolgano terra e tubo dell’acqua, visto che non la trovo mai con gli stessi vestiti con cui l’ho lasciata.

Dite che me ne approfitto? No. Non è che me ne approfitto. Me ne approfotto, che è diverso.