Magazine Diario personale

La mia paura di volare – cercare un punto fermo

Da Giulia Calli @30anni_Giulia

La mia paura di volare è iniziata un anno e due mesi fa, era il ponte dell'Immacolata e volavo da Milano a Barcellona. Una delle mie tratte solite, quella volta non ero nemmeno su uno dei carrellini gialli-blu Ryanair, era un volo di linea Alitalia che avevo misteriosamente trovato in offerta. Avevamo avuto un ritardo alla partenza di 2 ore per forte vento sui Pirenei e su Barcellona, ma alla fine era stato dato il via libera per il decollo. Sorvolo sulle turbolenze assurde che il passaggio di confine Italia-Francia ci aveva regalato, quella mattina. E anche sul vento che soffiava imperioso su Barcellona, ci strattonava da un lato all'altro e ci impediva di atterrare, così che l'aereo doveva girare in tondo e girare e girare e girare sopra il Mediterraneo. Sorvoliamo sul fatto che abbia dovuto ingoiare la mia paura per stringere la mano alla ragazza a fianco a me che stava iperventilando. A quel paese tutti i miei pensieri razionali sul "sono solo turbolenze" che mi stringevano la gola e non lasciavano circolare energia lungo le gambe. Mi ci erano volute un due o tre ore per smaltire la sensazione di tremarella e di vuoto sotto ai piedi. Da quel giorno mi sono resa conto che potevo iniziare ad avere paura durante un volo, nonostante si trattasse del millesimo e fossero state soltanto delle turbolenze, anche se più forti del solito.

Oggi torno a Barcellona dopo tante settimane e non mi sento contenta come pensavo sarei stata. Nonostante la nostalgia di quella che ormai considero la mia città, la voglia di godermi con calma l'intimità della mia scatola di fiammiferi e di rivedere le amiche, sento di non voler staccare i piedi da terra. D'improvviso sento che avrei bisogno di stare da questa parte del Mediterraneo e mettere un po' d'ordine fra quei dettagli che non mi fanno dormir bene la notte. O semplicemente non allontanarmi di nuovo, per non dar credito a questo scherzo del destino che mi vuole dal lato sbagliato del Mediterraneo rispetto al Guerriero, da troppo tempo a questa parte.

La mia paura di volare – cercare un punto fermo

C'è tanto di irrazionale in questa irrazionale paura di volare e che mi fa stringere i sedili ogni volta che decolliamo o (ancora peggio) atterriamo. Mi stringo al sedile per frenare, tengo le mani avanti, simulando fisicamente quello che la mente mi sta gridando.

Fermati per un po', scegli un posto dove stare comodi, dove stare in due.

La mia paura di volare è iniziata un anno e due mesi fa, era il ponte dell'Immacolata e volavo da Milano a Barcellona. Una delle mie tratte solite, quella volta non ero nemmeno su uno dei carrellini gialli-blu Ryanair, era un volo di linea Alitalia che avevo misteriosamente trovato in offerta. Avevamo avuto un ritardo alla partenza di 2 ore per forte vento sui Pirenei e su Barcellona, ma alla fine era stato dato il via libera per il decollo. Sorvolo sulle turbolenze assurde che il passaggio di confine Italia-Francia ci aveva regalato, quella mattina. E anche sul vento che soffiava imperioso su Barcellona, ci strattonava da un lato all'altro e ci impediva di atterrare, così che l'aereo doveva girare in tondo e girare e girare e girare sopra il Mediterraneo. Sorvoliamo sul fatto che abbia dovuto ingoiare la mia paura per stringere la mano alla ragazza a fianco a me che stava iperventilando. A quel paese tutti i miei pensieri razionali sul "sono solo turbolenze" che mi stringevano la gola e non lasciavano circolare energia lungo le gambe. Mi ci erano volute un due o tre ore per smaltire la sensazione di tremarella e di vuoto sotto ai piedi. Da quel giorno mi sono resa conto che potevo iniziare ad avere paura durante un volo, nonostante si trattasse del millesimo e fossero state soltanto delle turbolenze, anche se più forti del solito.

Oggi torno a Barcellona dopo tante settimane e non mi sento contenta come pensavo sarei stata. Nonostante la nostalgia di quella che ormai considero la mia città, la voglia di godermi con calma l'intimità della mia scatola di fiammiferi e di rivedere le amiche, sento di non voler staccare i piedi da terra. D'improvviso sento che avrei bisogno di stare da questa parte del Mediterraneo e mettere un po' d'ordine fra quei dettagli che non mi fanno dormir bene la notte. O semplicemente non allontanarmi di nuovo, per non dar credito a questo scherzo del destino che mi vuole dal lato sbagliato del Mediterraneo rispetto al Guerriero, da troppo tempo a questa parte.

La mia paura di volare – cercare un punto fermo

C'è tanto di irrazionale in questa irrazionale paura di volare e che mi fa stringere i sedili ogni volta che decolliamo o (ancora peggio) atterriamo. Mi stringo al sedile per frenare, tengo le mani avanti, simulando fisicamente quello che la mente mi sta gridando.

Fermati per un po', scegli un posto dove stare comodi, dove stare in due.

La mia paura di volare – cercare un punto fermo

Giulia. Trent'anni e qualcosa, dopo una separazione e molti traslochi, ora vivo in una scatola di fiammiferi di fronte al mare di Barcellona (♥). Ogni tanto riempio uno zaino e vado a esplorare il mondo. Se sono ben accompagnata ne sono felice, altrimenti cammino benissimo da sola. Per avere più dettagli clicca qui.

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