Amo le prime volte.Saranno 15 anni che so dell'esistenza, nella mia biblioteca, del gruppo di lettura;gruppo che via via negli anni si è consolidato, tanto che ora esistono due fasce di orario per ritrovarsi, quello serale e quello mattutino. Viene scelta una scaletta di libri, e poi ci si ritrova tutti assieme, una volta al mese, a commentarli.Ho sempre apprezzato questa iniziativa, ma non ho mai partecipato: sono pigra e individualista, la lettura resta per me un fatto privatissimo. Eppure ho chiesto, da un pò di mesi a questa parte, alle mie amiche bibliotecarie di tenermi al corrente, e stamattina, alle 10 meno dieci, mi sono decisa a partecipare, e mi ci sono fiondata, di corsa e un pochino in ritardo. Nel mio lavoro non ho orari, ma ugualmente avere un paio d'ore libere durante la parte centrale della mattinata è un evento più unico che raro, evento che oggi è coinciso con "Lo straniero" di Albert Camus. Non ho avuto nemmeno bisogno di "studiare": è uno dei miei libri preferiti di sempre, letto tre volte in tre momenti molto diversi, la prima volta a sedici anni. Folgorata. Poi lo si capisce più a fondo da adulti, ma a sedici anni, se sei un certo tipo di persona, è devastante e conturbante scoprire Camus, così, all'improvviso, tra un Kundera e un Kerouac. Qualcosa che ti cambia per sempre il modo di vedere il mondo. Tra l'altro ho scoperto che esiste anche un film, con Mastroianni: qualcuno di voi l'ha visto? Com è?Oggi per me è stato interessantissimo, perchè ho ascoltato il parere di persone che la pensavano in maniera molto diversa da me, ma ho sperimentato quanto è bello anche questo, nella lettura "raccontata": lo scambio, la condivisione, il mettersi in gioco. Erano quasi tutte donne, agguerritissime, e un pò mi è spiaciuta questa maggioranza, anche perchè i due uomini che hanno partecipato hanno detto delle cose determinanti al dibattito, quindi credo sia solo un problema di timidezza maschile, oppure è un caso, chi lo sa, magari era una giornata così. Laura, l'amica bibliotecaria che segue questo spazio da anni, è bravissima nel porre domande, nel lanciare sassolini, senza imporsi in alcun modo sugli altri (ma non avevo dubbi).Chiaro che in una fascia oraria del genere ci si ritrovi con molte persone di un'età diversa dalla mia (ma non necessariamente), e quindi ora sono curiosa di scoprire anche il gruppo serale. Poi certo, dipende molto dal romanzo che si affronta: questo dibattito mi è sembrato intrigante (l'esistenzialismo! la morte! l'assurdo!) ma lo era per forza, e non ho termini di paragone con altri incontri, visto che sono una neofita del gruppo. Poi in questo caso ero anche molto attaccata al libro, e alle mie convinzioni. Mi piacerebbe leggere qualcosa di nuovo apposta per l'occasione, e pormi con occhi inediti su quella lettura per poi scoprire ciò che ne penso direttamente attraverso il dialogo con gli altri.
"Io, pareva che avessi le mani vuote. Ma ero sicuro di me, sicuro di tutto, più sicuro di lui, sicuro della mia vita e di questa morte che stava per venire. Sì, non avevo che questo. Ma perlomeno avevo in mano questa verità così come essa aveva in mano me."