E io? Ho iniziato il mio pellegrinaggio vero la zona 5 di Londra alle 10.30 del mattino, dopo una bella colazione del campione: frittata, salsicce, pane, caffè e qualcos’altro che non ricordo. Zaino, pc, Bobble, pass stampa, e via.
La parte più bella della domenica della mia gita a Twickenham, partita a parte? L’ho raccontata per OnRugby passo dopo passo, tra tifosi inglesi prima e dopo il match, treni strapieni e succhi di frutta dello stesso colore della birra.
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Quando sono salita a Waterloo in direzione Twickenham, di certo non mi aspettavo la partita che ho visto. E probabilmente nemmeno gli inglesi, che già pregustavano un bel tariffone ai nostri danni. Speravo in una buona gara dei nostri, mentre i British boys affianco a me continuavano a dire che “we are going to give you a good hiding”, che in spiccioli sarebbe “Ve le daremo di santa ragione”.
Ai britannici le battute non mancano mai, immaginate quelle che sono volate quando, alla stazione di Putney, il treno era così pieno che alcuni tifosi italiani non riuscivano a salire, e andavano avanti e indietro tra due porte nel tentativo disperato di entrare dentro una delle due carrozze. “Non lasciateli salire, lasciateli qui! – ha iniziato un tifoso inglese – Fatelo per il loro bene, non si perderanno nulla allo stadio!”
E giù tutti a ridere. Chissà se all’uscita dallo stadio avevano ancora voglia di ridere!
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