Vai a vedere Bruce Springsteen? Due volte? Ma non l'hai già visto l'anno scorso?Questa è la domanda che mi son sentito ripetere più volte nelle ultime settimane da conoscenti, colleghi e varie persone con cui ho intrapreso il discorso Bruce Springsteen. Gli amici, no. Chi mi è amico sa che la domanda non ha senso, tanto in termini oggettivi, quanto in quelli soggettivi. E lo sa o perché ha partecipato anche lui ad uno show del cantautore americano, o perché gli ho fatto una testa tanta. E uso il termine partecipare non a caso. Tornando all'insinuazione implicita nella domanda iniziale che, visto un concerto, allora li hai visti tutti, la replica più banale è che i concerti del Boss e della E Street Band sono tutti diversi gli uni dagli altri, perché le canzoni suonate e cantate non sono mai le stesse, anche all'interno dello stesso tour. Ma questa è solo una spiegazione superficiale, la prima che appare scorrendo la sequenza dei brani degli show.
fa quello che tutti dovrebbero fare: il musicista. Alla faccia dei concerti sceneggiati, dei mega palchi con astronavi e falli giganti, delle scenografie eccessive e forzate che servono anche a nascondere la pigrizia di spettacoli che servono solo a promuovere, a far parlare, a mettere in moto la macchina mediatica. Springsteen si sforza ancora di portare sulla scena l’epica del rock’n'roll, che in fondo altro non è se non un esagitato esorcismo contro il buio, contro la morte.Un musicista che trasmette la gioia di suonare, la voglia di divertirsi, di instaurare una relazione empatica con il suo pubblico, senza la quale lo show non prenderebbe il volo né, tanto meno, avrebbe senso. Per questo accoglie le richieste dei suoi fan di eseguire questa o quella canzone, per questo li fa cantare o ballare insieme a lui. Per accendere e mantenere viva la relazione. E il pubblico risponde sempre, non molla mai. Partecipa con tutta l'anima e il cuore a questo "esagitato esorcismo contro la morte", che altro non è se non l'essenza del rock and roll.
Può cambiare anche tre quarti dei pezzi in scaletta senza modificare il senso della sua esibizione. ... Se lui decide di risuonare un intero disco (è successo in Svezia nelle prime date del tour europeo) non lo annuncia prima: lo fa e basta. Non punta sulla nostalgia. Se la stragrande maggioranza dei suoi colleghi avessero lo stesso coraggio, se si rimettessero in gioco ogni sera suonando davvero anziché limitarsi al compitino-jukebox , forse oggi il rock (vecchio e nuovo) avrebbe ancora una scintilla creativa, anziché navigare in quel mare di autocelebrazione che lo sta portando in rovina. Lui non vuole entrare al museo, perché sa che questa musica deve bruciare. E lui e la sua band continuano a cacciare i pompieri.Ai concerti di domenica 26 e di venerdì 31 maggio, Bruce Springsteen ha deciso di risuonare per intero un disco: Born in the USA a Monaco e Born to run a Padova. Lo ha annunciato al momento e lo ha fatto. Provocando la comprensibile gioia di noi fans.
Questi sono Bruce Springsteen e la E Street Band: musicisti rock nel senso più vero e popolare del termine.