La mia vita in un minipimer

Creato il 11 ottobre 2011 da Phoebe1976 @phoebe1976

Ci sono giorni complicati.
No, mi correggo. Ci sono periodi complicati.
Periodi in cui la tua vita semplicemente ti si ribella contro.
Corri, corri, corri ma non arrivi a fare nulla.
Un esempio? Sono corsa come una pazza attraverso la città per portare ad aggiustare la macchinetta del caffè, strumento indispensabile per lo svolgimento normale della vita civile. Ovviamente il negozio  chiudeva in un orario incompatibile coi miei impegni d’ufficio e sono arrivata giusto in tempo per mettere un piede sotto la saracinesca che stava chiudendo. L’uomo aggiusta-tutto mi ha guardata come fossi un ratto ma io ho sfoggiato la mia espressione più lacrimevole e devo avergli fatto davvero pena perché m’ha fatto entrare e mi ha aggiustato subito la macchinetta.
Che uomo.
Che brava, io, eh?
Peccato che io l’abbia fatta aggiustare da un difetto immaginario, lasciando quello vero perfettamente mal funzionante. Almeno così mi ha fatto notare l’Amoremio al mio ritorno a casa.
Sono o no la più forte?  
 
E’ che questo è il guaio di fare mille cose e di lottare per farle tutte, ma proprio tutte.
 
La mia casa urla invettive in uzbeko perché necessità attenzioni e manutenzione che non riesco a darle per mancanza di tempo e voglia, ed il suo portavoce nefasto è il tuo gatto che miagola disperato perché vuole coccole. Giusro che se sento ancora dire da qualcuno che i gatti sono anaffettivi prendo un badile e li seppellisco vivi.
Forse era meglio un cane, per dire.
 
Ho una vagonata di scartoffie da riordinare, dividere, mettere a posto, esaminare.
TUTTE URGENTI.
Ma vegetano a casa, in uno scatolone poco ordinato e molto impolverato.
Chi me le guarda?

Anna Karenina mi guarda disperata dal comodino, aspettando da circa un mese il momento topico e drammatico della gettata sotto il treno. inutilmente. sSono inchiodata allo sbocciare dell'amore tra Levin e Kitty e non riesco a far progredire le loro vicende.
 
Il lavoro, il mio secondo lavoro, il mio terzo lavoro.
TUTTI vogliono giustamente qualcosa da me e l’unica cosa che il mio cervello riesca a  fare è cercare di immaginare come ottenere una clonazione stile pecora Dolly.  Perché le ore sono giustamente solo 24 in una giornata e almeno 5 ne devo dormire. Assolutamente.
 
Ma poi nell’ordine dovrei:

 

  • Costruire una piccola serra nel sottoscala e riporre tutte le mie piante grasse che da sabato rischiano la morte per congelamento
  • Chiamare le mie amiche o almeno mandargli una mail per fargli sapere che a) sono viva b) voglio molto bene a tutte loro c) mi sto per esaurire come il deodorante per ambienti al bagno
  • Preparare il liquore alla liquirizia  che è finito
  • Dare la giusta e necessaria attenzione al mio gatto. E al mio partner, anche.

 
Tuttavia il mio problema è ben altro.

 

Non è che non ho tempo, né che sono esaurita: fino a poche settimane fa facevo tutto col sorriso.
E’ che non ho voglia.
Non ho voglia
N-O-N H-O- V-O-G-L-I-A.
 
E allora?  Che si fa?



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