Dopo le monografie dedicate alla Magnani e alla Loren, non resta che un nome per completare questa mitica triade femminile italiana: colei per cui fu coniato il termine di “maggiorata fisica”, colei che venne battezzata la donna più bella del mondo o ancora la miglior invenzione italiana dopo gli spaghetti, insomma la Lollo, la più grande diva italiana di tutti i tempi, assieme ovviamente alla Loren, naturalmente.
In un tempo in cui non c’erano i siti web, i social network e Youtube e i film ci mettevano un po’ di anni per essere distribuiti al di fuori del loro paese d’origine, Gina Lollobrigida divenne il volto femminile (e il decolleté) più famoso del globo.Oggi la fama della Lollo è qualcosa di difficilmente immaginabile per chiunque non avesse vissuto quegli anni. Anche perché è passato un mezzo secolo da allora e i film che ne decretarono la popolarità oggi appaiono terribilmente datati, tanto che la sua corposissima e fortunatissima carriera viene spesso riassunta con un solo titolo: Pane, amore e fantasia. Tra la sessantina di titoli che la videro interprete ce n’è qualcun altro che vale la pena salvare e rivalutare? Alla presente monografia, che occuperà tutto il mese di maggio, l’ardua sentenza. Qui sotto, un impietoso confronto tra ieri e oggi...