La Minetti spera in un collegio giudicante di donne, la capirebbero. Discriminando tutti i papà, come il suo, orgogliosi delle imprese delle loro figliole.

Creato il 04 ottobre 2011 da Slasch16

Sarà perchè non ho figlie femmine ma una delle cose più penose, per me, è quando mi capita di vedere in televisione  i papà che vanno orgogliosi delle imprese boccaccesche o di prostituzione mediatica, che offrono le loro figliole, dal Grande fratello a Uomini e donne, oppure di prostituzione diretta di cui sono state protagoniste in Via Orgettina ed altrove vantandosi dell’esposizione mediatica.
A me darebbe fastidio mio figlio, se desse spettacolo di questo genere in televisione, non andrei certamente a battergli le mani o, come ho visto fare, commuovermi. Lo inviterei a starmi alla larga il più possibile.
Sarò all’antica, sarà che è diventato tutto normale, alludo al puttaniaio, che sempre più famiglie, genitori, parenti ed affini sono orgogliosi di essere riconosciuti come parenti di zoccole femminili e maschili dei quali una volta ci si vergognava.
Ci sono persino padri e madri che incitano le proprie figlie a dare di più, a farsi largo con i gomiti ed allargando le gambe, senza lamentarsi, come ha fatto una orgettina intercettata con la madre, per le fatiche che la prostituzione in villa le ha procurato, neanche avesse lavato le scale. E dalla quale è stata rimproverata.
Anzi, per dare più peso al suo rimprovero, le ha detto: cosa vuoi che sia un po’ di stanchezza, dopo tutto 6000 euro sono pur sempre dodici milioni delle care, vecchie, lire.
Oppure come quel padre che ha rimproverato la figlia di avere poca grinta, di farsi sorpassare dalle altre e di non saper vendere con astuzia la mercanzia, incitandola come si fa con una figlia che fa sport e si gioca la finale olimpica invitandola a dare tutto quello che ha per passare alla storia.
La cosa anomala è che se un padre vede la figlia stabilire il record del mondo di salto in alto si vergogna di farsi vedere emozionato, rifugge dalle telecamere ed abbraccia la figlia lontano da obiettivi indiscreti.
I padri delle zoccolette televisive o delle professioniste da villa del potere, in modo particolare quelle che girano le ville del premier come se fosse il giardino di casa, ne vanno orgogliosi e si fanno riprendere insieme alle figlie come se avessero vinto l’Oscar o il premio Nobel.
Tronfi di orgoglio paterno.
Non è il mio mondo e non mi disturba affermarlo, avere un figlio eticamente e moralmente orrendo, non mi renderebbe per niente orgoglioso.
Mi è capitato, seguendo la Gialappas di vedere tra il pubblico del grande fratello padri emozionati ed entusiasti delle performance delle loro figlie, dichiarare il loro amore ed il loro entusiasmo mentre al loro paese la gente normale, e non alludo ai bigotti, gli dà della mignotta e qualche parente prende le distanze.
Se la società è questa non sarò certo io a cambiarla, mi tengo il diritto di non condividerla e di considerarla poco edificante.
Poi, ovviamente, ognuno la pensi come vuole. 



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