La modalità riflessa del PD: in alto come in basso, anche a Fasano

Creato il 27 aprile 2011 da Trame In Divenire @trameindivenire

L’ossimoro della guerra umanitaria

Come si fa a creare un’alternativa al governo della destra guerrafondaia e affarista, con un PD che sposa l’ossimoro della guerra umanitaria e fino a pochi giorni fa osteggiava il referendum sull’acqua?

E’ un assurdo, certo, a cui, spesso, assistiamo indifferenti, come inebetiti. In queste condizioni è impossibile costruire un alternativa che convinca l’elettore. Alla copia preferirà, ancora una volta l’originale.

L’ossimoro, purtroppo lo ritroviamo, anche se in forme differenti, ma secondo la stessa modalità, riflessa, ai diversi livelli della politica: compresa quella locale.

Un esempio?

Oltre all’assenza del PD dai banchi dell’opposizione, nei momenti topici della politica locale, quando avrebbe potuto mettere seriamente in crisi una giunta farsesca e isterica, ma che non distoglie l’attenzione dal bottino, fatta a immagine e somiglianza del governo nazionale, il PD ha trasformato la sua assenza in accettazione supina, se non in tacito consenso. Salvo rare se non strumentali eccezioni. E’ quanto accaduto, tra le altre, in occasione dell’approvazione del bilancio comunale, quando dai banchi dell’opposizione, per quello che ne restava, si è alzata una stridula voce. Forse tale anche per essere rimasta sola. Meglio non parlare poi del satellite pendolare – “effeddi” (Fasano Democratica, ndr), di cui spesso si perdono le tracce.

L’opposizione sonnecchia e quando può ammicca.

Che dire, infatti, del il PD locale che, pur avendo sollevato il vessillo della partecipazione democratica con la giaculatoria delle primarie, lo stesso PD opera per il suo sabotaggio al solo scopo di non perdere il gusto perverso della vecchia politica, fatta di tresche e inciuci, accordi sotterranei e spartizioni senza l’oste?

E l’opposizione fuori dal palazzo che fa?

SEL in tutta Italia (salvo rarissime eccezioni), si propone con scelte forti, radicali, spesso dirompenti, spesso vincenti. SEL si presenta con il suo volto migliore, segue la sua strada con grande determinazione e dignità, con la massima trasparenza e condivisione.

La città come l’Italia si aspetta questo e non possiamo deluderla!

E’ per questo che ho scelto SEL. Per questo sono onorato di aver partecipato alla nascita del circolo SEL di Fasano. Per questo sono pronto, sempre, pur con i limiti del contingente, a combattere per una “politica migliore” che migliori l’Italia, a cominciare da Fasano.

Un’esortazione

Un monito, un invito, agli amici e compagni del centrosinistra, all’opposizione dentro e fuori il palazzo, ad abbandonare (con la serenità d’animo necessaria, con la prospettiva della più ampia condivisione possibile e per il bene collettivo), le dinamiche contorte della vecchia politica di stampo feudale, che all’Italia come alla nostra città, Fasano, hanno arrecato danni spesso irrimediabili, all’ambiente, alla storia, all’economia, al tessuto sociale.

La politica, al tempo dell’iperliberismo creativo (meglio sarebbe definirlo distruttivo! sic.), negli anni del “miraggio italiano” (più che del miracolo), si è trasformata in una missione ardua, piena di ostacoli normativi e asperità economico-finanziarie, che rendono la vita e la politica stessa,  impossibile.

Solo raccogliendo le forze e gli animi, intorno a principi irrinunciabili e condivisi, da pari a pari, sarà possibile una politica migliore, una città condivisa.

giuseppe vinci


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