Come ci conferma il Corriere della sera del 1 novembre 2011, la la compagnia telefonica tedesca «Alice» ha rescisso il contratto con la modella Vanessa Hessler, in seguito ad una intervsita della ragazza al settimanele "Diva e Donna".
«I suoi fratelli e la sua famiglia non sono così come vengono descritti, sono persone normali (...) Non si deve credere a tutto quello che viene detto. Noi - Francia e Gran Bretagna - abbiamo finanziato i ribelli. Queste persone non sanno quello che fanno (...) In questo momento mi disgusta tutto, tranne la Libia»
Di fronte alla richiesta dell'azienda di "ritrattare" quelle parole la ragazza ha opposto il suo rifiuto.
Questa storia è decisamente istruttiva, in quanto mostra che:
1) viviamo in un mondo in cui esprimere la propria opinione costa caro, e le pressioni possono arrivare fino al licenziamento
3) tutto sommato la bella modella può probabilmente permettersi per il momento di sopportare la rescissione di un contratto e prendere qualche altro ingaggio da favola (a meno che il sistema dello show-business non voglia punirla ulteriormente per lo "sgarro" fatto ai danni dei soliti poteri forti), ma altri lavoratori nelle sue stesse condizioni non potrebbero avere la stessa libertà di scelta.
In particolare ci riferiamo ai lavoratori aeroportuali, ai piloti, alle hostess, agli stewart, ai controllori di volo, ai lavoratori dell'ENAV, i quali si trincerano dietro un rigoroso "no-comment" quando si chiede loro un parere sulla questione delle "scie chimiche".
Sappiamo per certo che in quell'ambito qualcuno è stato minacciato appena ha detto due parole di troppo, che qualcuno schifato da quanto è costretto a fare (o ad avallare) non vede l'ora di andare in pensione, che qualcun altro ha paura di sentire nominare le due fatidiche parole "scie chimiche", al sentire le quali si dilegua all'istante.
Leggendo l'opuscolo Low cost che tratta dell'inquinamento da aerei nelle prossimità degli aeroporti scopriamo come alcune compagnie Low cost affittino molti dei propri dipendenti dalle agenzie di lavoro interinali e che i contratti di queste persone danno ben poche garanzie; pensate che una persona che svolge un lavoro così precario possa ribellarsi, denunciare le scie chimiche, con sulla testa un simile ricatto occupazionale?
E pensate che un pilota che si ribelli allo scempio delle scie chimiche, che si decida a dire qualche parola di troppo, avrebbe ancora possibilità di trovare un lavoro come pilota? Se è vero come è vero che le scie degli aerei sono ormai arrivate a coprire il cielo di intere regioni è evidente che tutte le persone che hanno a che fare con gli aerei sono a conoscenza della questione, che tutti gli aeroporti e tutte le torri di controllo sono in qualche misura coinvolti, che la manovra è coordinata a livello nazionale ed internazionale, e che una persona che abbia il coraggio di denunciare la faccenda non solo rischia il licenziamento da parte dell'azienda con cui lavora, ma rischia pure di non essere più assunto in nessun'altra azienda del settore.
Se è vero come è vero che ci sono aerei low cost (dal costo di pochi euro più le tasse) che partono quasi vuoti mentre le aziende che li gestiscono non sono ancora fallite, sembra evidente che ci siano sovvenzioni nascoste per chi monta dei diffusori di scie chimiche sugli aerei di linea. Con aziende che vivono di fondi neri elargiti da chi gestisce l'operazione scie chimiche, il livello del ricatto occupazionale sale alle stelle.
Nota bene: la pubblicità di Alice mostra un inequivocabile ostentazione (altro che messaggi subliminali di un tempo) del famoso "occhio che tutto vede" tipico simbolo che rimanda sia ai cosiddetti "illuminati", che al progetto orwelliano (ormai in fase di piena attuazione) di una società che spia ogni movimento dei cittadini-sudditi.
La moneta elettronica tanto caldeggiata da Monti e persino dalla Gabanelli (conduttrice di Report, ben nota per il suo sostegno al CICAP e la sua presa di posizione negazionista nei confronti delle scie chimiche) serve ad un progetto di monitoraggio di qualsiasi transazione fatta dal cittadino che vede spiato ogni suo acquisto dopo che sono già state spiate tutte le sue conversazioni telefoniche e telematiche (via echelon), spiati i suoi gesti dalle telecamere disposte ad ogni angolo della strada, tracciati i suoi movimenti tramite il telefonino che si porta addosso. In ultima istanza si accelera un processo che va in direzione del microchip come "bancomat/carta di credito/carta di identità" da impiantare in ogni essere umano.
Che poi tale provvedimento serva a ridurre l'evasione fiscale è a dir poco discutibile, per i motivi giustamente indicati nel suo blog da Salvatore Tamburro (che ci auspichiamo prima o poi riesca a collegare il signoraggio e la moneta elettronica alle scie chimiche ed al microchip).
PS: su un recente articolo del Corriere si cita un congresso di psichiatria nel quale si discute delle "innovative" pillole con nanochip incorporato per verificare che il "paziente" (ovvero la persona torturata e drogata dalla psichiatria) assuma la sua razione quotidiana di veleni. In alternativa un nuovo farmaco a lento rilascio creato con l'aiuto della nanotecnologia (del quale ovviamente non sappiamo quali possano essere gli effetti avversi). L'articolo informa che anche per i malati di cuore sono in arrivo le pillole col nanochip.
Se volete crete pure che le coincidenze siano casuali, ma se ci riflettete bene sopra ...