Atto unico fatto di frasi spezzate e battute allusive (dove il non detto finisce per prevalere), scritto da un giovanissimo Luigi Pirandello, è uno dei suoi testi meno rappresentati (lo stesso autore faticò a portarlo sulle scene) ma che di fatto contiene i temi a lui cari (gelosia, adulterio, tradimento) e tutti quegli elementi deflagranti attraverso i quali il drammaturgo agrigentino scompaginò la sintassi del teatro.
La morsa del titolo non è solo la stretta interrogazione che un marito fa a una moglie che lo tradisce, ma è una condizione fisica e mentale nella quale tutti e tre i personaggi della vicenda sono costretti. La stanza borghese in cui si dipana il testo diviene spazio metaforico dello stadio avanzato di disfacimento dei valori del matrimonio e della famiglia, ma anche del mondo interiore dei personaggi.
Lo spettacolo è la messa in scena di quanto di più atroce, e forse ovvio, la famiglia riesca a produrre: già alla fine del diciannovesimo secolo Pirandello suggeriva quanto i sentimenti coniugali siano soggetti all’inarrestabile consunzione del tempo e - con quella lingua tutta allusiva, sospesa, sincopata, in cui appare un mondo di mediocri, incapaci di grandi sentimenti e generosità - svela tutta l’ipocrisia della media borghesia italiana.
L’allestimento si avvale delle scene di Dario Gessati, i costumi di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini e il suono di Antonio Lovato.
Presentato dalla Compagnia Sandro Lombardi, lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 5 febbraio.
Orario spettacoli: ore 21.00 (domenica ore 18.30).
Il Nuovo Teatro Nuovo si trova in via Montecalvario 16 a Napoli.
Per info e biglietti: tel. 081 49 76 267 | botteghino@nuovoteatronuovo.it.