Questo scrivevamo, grazie alla collaborazione di un nostro lettore, lo scorso 5 aprile in questo post. E lo scrivevamo pubblicando immagini della piazza dove il giovane Luca Liberti ha perso la vita venerdì sera, neppure una settimana dopo il nostro articolo.
Su questo incidente, benché non sia ufficiale la dinamica e chissà se lo sarà mai, noi abbiamo una opinione (chiamatelo pregiudizio) ben preciso: la piazza è sempre piena di sosta selvaggia, il bus ha dovuto schivare le auto posteggiate in maniera criminale, così facendo ha invaso la corsia interna dove stava passando il motociclista che è scivolato frenando ed è finito sotto le ruote gemellari posteriori del mezzo Atac perdendo la vita all'istante.
Stanno cercando in tutti i modi di scrivere una storia diversa. Perché a Roma i danni (centinaia di morti e migliaia di feriti all'anno, con costi sociali grazie ai quali si potrebbe costruire ogni anno una nuova metropolitana) della sosta selvaggia sono da insabbiare peggio dei più terrificanti segreti di stato. Manco Ustica o la strage della Stazione di Bologna subiscono peggiori tentativi di depistaggio. Qui a Piazza Istria hanno cercato subito di dare la colpa al povero autista Atac facendogli le analisi per droga e alcol. Per loro sfortuna era ed è una persona specchiata. Poi stanno cercando di dare la colpa alla rotatoria. Non ci crederete ma è così: i cittadini si sono scagliati contro il fatto che il Comune ha fatto una rotatoria per una volta ben realizzata e a norma. "E' molto bella, ma non è pratica" hanno cominciato a ripetere i residenti ai cronisti, che hanno riportato queste enormità senza commentarle. Perché a Roma una rotatoria come si fa in tutta Europa (e come l'Unione Europea comanda) diventa una cosa strana, una cosa "bella", una concessione al lusso dell'estetica. Perché ovviamente se una cosa è fatta a norma va in crisi quando le norme vengono violate e dunque, giustamente, la rotatoria funziona male se al suo interno banditi e criminali posteggiano auto in sosta abusiva. Secondo molti residenti della zona l'aiuola centrale è "troppo grande". Sostanzialmente se uno fa una strada a norma (e bella) fa male perché non tiene conto della sosta abusiva che la può restringere eccessivamente. Le strade, secondo una percentuale schiacciante dei cittadini di questa città, vanno progettate tenendo conto degli spazi destinati a chi si comporta in maniera illegale. Lo dimostrano le dimensioni di tutte le sezioni stradali delle carreggiate a Roma. Lo dimostra l'eliminazione dei cordoli a protezione delle preferenziali, utili a far viaggiare non in maniera promiscua, appunto, mezzi pesanti e scooter. I cordoli si devono togliere perché poi le moto non possono più superare i limiti di velocità o fare pericolosi slalom in libertà, si devono togliere perché poi diventa troppo difficile utilizzare la preferenziale come un enorme spazio per il carico e scarico merci a beneficio abusivo di auto e furgoni.
Infine proveranno a dare la colpa al povero ragazzo morto: era una persona per bene, prudente e tranquilla. Ma qualcuno proverà a dire che si è suicidato lui piuttosto che ammettere le colpe della sosta selvaggia.
Il presidente del Secondo Municipio dice "la rotatoria l'abbiamo fatta per la sicurezza, ma qualcosa non ha funzionato". Anche lui non nomina l'innominabile sosta selvaggia. Omertà totale. Tutti sanno che le auto posteggiate fuori posto uccidono, ma nessuno osa dirlo.
Sanno perfettamente, i politici, come (non) ragionano i loro elettori. Puoi stuprargli la figlia, puoi violentargli la moglie, ma se la prenderanno sempre un po' di meno se toglierai loro la possibilità di fermare l'auto dove diavolo gli pare. In spregio al pericolo di chi sopraggiunge, in spregio ai diritti dei disabili, in spregio alla sicurezza dei pedoni. E si continua a morire a Roma dieci volte di più di quanto si muore a Parigi. E il motivo di tale differenza è SOLO quello: arredo urbano da quarto mondo e sosta criminale dei veicoli nelle carreggiate.