Broch cominciò a scrivere La morte di Virgilio nel 1935 nel carcere nazista in cui era recluso perché ebreo.
Ma come mai uno scrittore austriaco senza una formazione classica si interessa a Virgilio e all’Eneide? Broch vede in Virgilio un classico moderno sulla cui storia riflettere attraverso una narrazione realistica in forma di dialogo che può ricordare il flusso di coscienza di Joyce.
La morte di Virgilio, riconosciuto come uno dei romanzi più significativi del nostro tempo, è un’opera senza tempo straordinariamente moderna nel suo approccio.
E’ più sperimentale e meno accessibile rispetto alle altre opere di Broch, ma è una lettura importante e utile, anche se non è sempre facile, anzi.
In Italia è pubblicato dalla Feltrinelli nella collana Universale economica con la traduzione di Aurelio Ciacchi.