Pregio indiscusso del romanzo è il suo ritmo naturale e divertente, Ferrara, e le pentole, vengono descritte come meraviglie, a tratti noiose e pericolose come tutte le meraviglie, e i personaggi in gita, per le pentole, conquistano perché semplicemente realistici.
Il difetto, il giallo manca di un vero mistero, forse crescere a suon di Agatha Christie non mi agevola, ma l’impressione è che dopo una perfetta introduzione di personaggi, protagonisti e non, di caratteristiche spiccate e divertenti, di parodie, stereotipi e quotidianità stonate, il tutto precipiti troppo velocemente. Il morto muore e la soluzione è li a portata di mano, senza richiedere particolari doti investigative e senza intrighi degni di ogni giallo.
Nel complesso, il romanzo è scritto molto bene, spigliato e capace di farti sorridere con affetto, i simpatici vecchietti, tutti, sono davvero irresistibili, le parole prendono vita e con loro le descrizioni, i dialoghi, e … massì anche il morto.
La morte in pentola
Gaia Conventi
Editore: Forme Libere