Amo lo sport. Tutto, indistintamente. Ad ogni livello. Perché qualunque atleta, sia egli un primatista del mondo, un bambino o un senior ci mette lo stesso impegno, la stessa voglia di far bene indipendentemente dalla classifica.
Non amo però lo sport quando diventa dispregio della vita umana all'insegna del "The show must go on". Ieri a Misano il giapponese Shoya Tomizawa è caduto dalla moto durante la gara di Moto2, è stato investito da altri due motociclisti in gara ed è morto poco dopo nell'ospedale di Riccione. Gara che è andata avanti senza colpo ferire con tutti i suoi riti senza bandiera rossa.
E' vero che tra motociclisti e piloti c'è un certo fatalismo ma la morte ha bisogno di rispetto. Sempre.