La morte ti fa sexy

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

E’ stato segnalato allo Iap (e non siamo state noi questa volta!) il “calendario dei morti” realizzato dall’azienda Cofani Funebri (il sito è demenziale) che ritrae delle modelle seminude in stile dark  e pose osè per pubblicizzare delle bare.

La pubblicita’ e’ stata sospesa dal Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap), su segnalazione della consigliera regionale del Lazio e membro dell’Ufficio di Presidenza, Isabella Rauti, in quanto ritenuta lesiva alla dignità femminile (oltre che al senso religioso, ma a noi importa poco di questo aspetto).

L’azienda che si occupa della realizzazione artigianale di cofani funebri e urne cinerarie ha realizzato il calendario e lo ha messo in vendita all’interno del proprio sito Internet.

Noi di Un altro genere di comunicazione infatti non ne sapevamo nulla, altrimenti ci saremmo unite anche noi a segnalare quest’ennesima pubblicità sessista.

Questo genere di pubblicità in una società che da una parte ci vuole dentro le bare morte ammazzate per mano di “uomini” che non hanno accettato che fossimo noi a mettere fine ad una relazione e dall’altra ci vuole sopra le bare (in veste di vedova) ad adempiere a quel dovere che ci è sempre spettato da vive, mi fa accaponare la pelle e non poco.

Perchè mai dovremmo occuparci a sedurre pure i morti e/o ad essere sexy anche da morte?

A me questa trovata mi fa imbestialire perchè è una presa in giro per tutte quelle donne che dentro le bare ci finiscono davvero ogni giorno e spesso per violenza di genere. E’ una mattanza quotidiana che ha registrato più di 60 donne uccise solo quest’anno (e siamo al primo di giugno).

Perchè mai la nostra morte dovrebbe essere resa più piacevole se nemmeno veniamo rispettate in vita? il risultato è questa schifosa trovata che potete vedere su dei link riportati dall’articolo di Giornalettismo.

Il risultato effettivo è che non solo i pubblicitari non riescono a svincolarci dallo stereotipo della moglie/ vedova (perchè dobbiamo identificarci sempre come mogli o vedove di…?) o dell’oggetto-sessuale, nemmeno da morte riescono a rappresentarci con i nostri veri corpi, che nella realtà sono tutt’altro che piacevolmente patinati e sessualizzati, in quanto sempre più spesso martoriati dalle violenze.

Mary