La mosca bis

Creato il 26 agosto 2010 da Renzomazzetti

BICEFALO - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?

Il maestro entrò nella bottega, dette uno sguardo lento e circolare per controllare: tutti i fanciulli erano intenti negli incarichi ricevuti; si avvicinò al cavalletto, con noncuranza, col gesto brusco della mano, scacciò una mosca. Un po’ più di rosso ci voglio su quel mantello, ordinò a uno, lasciami più spazio a sinistra dell’angelo, disse all’altro e scacciò ancora una volta quella dannata mosca; prese la tavolozza, scelse il giusto pennello, scacciò di nuovo la mosca, ma… non volava! Era dipinta proprio lì, sul naso: l’allievo aveva gabbato il maestro, tanto appariva vera, dipinta con le sue ali trasparenti, il corpo scuro, la proboscide protrattile. Ci sono interessanti esperimenti relativi alle mosche; una, quella che prova la pericolosità, dovuta al veicolare i germi delle malattie sugli alimenti: sopra un poco di brodo della minestra ci camminava una mosca; trascorsi un paio di giorni comparivano delle macchioline lattiginose, i batteri, portati dalla mosca, si erano riprodotti in gran numero. Altra cosa interessante, l’allevamento di mosche per vedere quanto è veloce la riproduzione; il barattolo vuoto con un pezzetto di mela funzionò da trappola: vi rimasero ben cinque mosche, almeno due erano maschi, riconosciuti per le dimensioni più piccole, una non si capì di che sesso fosse, le altre due erano, sicuramente, femmine perché più grandi e con una punta scura nella parte posteriore del corpo; dopo un paio di giorni già depositarono delle uova. Gli insetti sono in grado di percepire i cambiamenti della pressione atmosferica: volano alti quando si prevede tempo buono, e quando le rondini, che si cibano d’ insetti, volano basse, significa che c’è la bassa pressione. Si voltò verso la tela e scacciò di nuovo la mosca.

UNA MOSCA MORTA

Perché una mosca morta

non suscita alcun sentimento?

Eppure è un essere

nato, vissuto, ed’ ora è morto!

Ha imparato a muoversi,

a volare, a cibarsi.

Anch’essa avrà avuto

i suoi intimi ed esterni sentimenti:

la prima emozione

nel vedere le cose,

nell’assaporare l’aria,

nel sentire i primi rumori.

La sensazione nel primo volo

diventato cosa abituale

come il camminare perpendicolare

su di un vetro di una finestra.

Ha avuto i primi timori

dalle ombre delle mani.

Ha avuto l’ultima ossessione

nel volare attorno ad una lampadina

e sentirsi attratta dalla sua luce

e sentirsi bruciare dal suo calore.

Perché una mosca morta

non suscita alcun sentimento?

-Renzo Mazzetti-

( NaturAmica, antologia - Ibiskos - Empoli – 2005 )


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