La mossa vincente

Creato il 19 giugno 2012 da Povna @povna

La ‘povna ha visto la partita nella città della scuola. Da molte settimane, infatti, per il 18 di giugno era stata fissata la cena del coro, e – posto che fosse garantito un tavolo sotto il televisore, per seguire in prima fila le gesta italiche – nessuno di loro calciofili se l’era sentita di rinunciare.
Alle 20.45, dunque, il gruppo dei tifosi era piazzato da un lato della curva, al lato opposto di quello professori. La ‘povna – e pazienza se l’hanno giudicata pazza (tanto, una volta in più o in meno non fa conto) – si è schierata convinta con i primi, ovviamente, abbandonando Mafalda nelle mani di Madonna, con il marito detestabile, e del collega Tzatziki, entrambi ben disposti a fare da oratori. Per fortuna ci ha pensato, a salvarla, la preside Barbie, intervenuta a sorpresa alla festa, grande chiacchieratrice da tavola e sufficiente amante del pallone. La ‘povna così si è potuta sentire, a cuor leggero, meno in colpa, e ha trascorso la serata con il naso all’insù, pescando a caso la sua pizza, ben inserita in un gruppo che comprendeva Educatissimo, Wendy, Giovanna d’Arco e Speedy Gonzalez.
La partita non le è piaciuta nemmeno un po’, va detto (ma anche la Spagna, parola dell’onesto Del Bosque, ha giocato male). In campo giravano poche idee e troppi falli, e il modulo stravolto da Prandelli presenta meno luci che ombre; perdipiù, le pare straordinariamente poco ironico che abbiano segnato proprio Cassano e Balotelli, a dimostrazione, ancora una volta, che Boskov vale assai più di Cartesio, quando si parla di pallone.
E, a questo proposito, al di là delle qualificazioni, alla ‘povna rimane impresso, della serata, un episodio spicciolo. Balotelli ha appena fatto gol (dopo avere prima, ché la propria indole è difficile tradirla, rischiato l’ammonizione e anche di peggio, se solo il suo braccio avesse fatto centro) e subito parte a corsa, la voce pronta a sputare parole. Ed ecco che arriva, puntualissimo, Bonucci. Lo abbraccia, sì, ma soprattutto gli tappa la bocca, sorridendo; gli parla: una, due, tre volte. E in quel momento, in una sperduta città di provincia, si alzano in piedi la ‘povna e la preside Barbie. Sorridono, e, in simultaneo sincrono, si rivolgono agli alunni: “Vedete, ragazzi. Il gol è stato splendido. Ma la partita gli Azzurri l’hanno vinta grazie a questo bel gesto. Perché voi siete i migliori amici di voi stessi; in campo, come a scuola”.

Triplice fischio, arrivederci e grazie. La ‘povna porta a casa risultato e pronostico. E – prima di concentrarsi sulla vigilia di esame, insieme all’Onda (ché le arrivano, minuto per minuto, mille ultime cose da loro tutti, e anche i lavori, splendidi, di Calvin e Corto Maltese) – la ‘povna ne approfitta per rettificare qualcosa sul girone 4. Dove, secondo lei, è molto probabile che passi l’Ucraina. Anche se spera, a tutta forza, nel cuore dei suoi leoni.


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