Sarà possibile visitare la mostra dei due fotografi e registi americani fino al 3 agosto, presso la Fondazione Stelline a Milano.
Il materiale in esposizione spazia da immagini quotidiane di una New York vissuta intensamente, a scatti che colgono espressioni di personalità di spicco, tra questi Alfred Hitchcock e Montgomery Clift impegnati sul set di “Io confesso”, Marlon Brando in “Giulio Cesare”, ma anche Woody Allen ed Albert Einstein.
In un arco di tempo compreso tra la fine degli anni ’30 e i primi anni ’80, è evidente, soprattutto negli scatti “reali” dei newyorkesi, quanto la Orkin ed Engel ricercassero, fotografando per strada, la realtà di momenti cittadini assolutamente genuini.
La collaborazione professionale tra Orkin ed Engel, però, raggiungerà il culmine artistico con la realizzazione del film Little Fugitive (diretto nel 1953 dal trio Orkin, Engel, Ashley), che si aggiudicherà il Leone d’Argento a Venezia e una candidatura all’Oscar. Il film, che racconta la storia familiare di un bambino a Coney Island anticipa, come ammetterà François Truffaut, la corrente francese della Nouvelle Vague, restando fedele allo stile fotografico di interpretare la realtà circostante, tipico dei due coniugi americani.
I due approfondimenti rappresentano un tributo grazie a interviste agli amici, ai colleghi registi e fotografi che nel corso degli anni hanno collaborato con loro e ad alcuni dei soggetti protagonisti dei loro lavori più celebri.
Tra questi figurano Richie Andrusco, il piccolo protagonista del film “Little Fugitive” e Ninalee Craig, la studentessa americana di storia dell’arte immortalata nel celebre scatto del 1951 a Firenze di Ruth Orkin, American Girl in Italy.
Written by Irma Silletti
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