Lo ha fatto Dvo?ák, compositore ceco, alla morte di sua figlia Josefa, componendo uno Stabat Mater, Josefa morì per una causa accidentale, bevendo per errore del fosforo. Tuttavia, Dvo?ák fu costretto a rinviare l’orchestrazione dei lavori, per ottemperare ad alcuni suoi obblighi. Si ridedicò ahimè a questa composizione nel 1877, quando anche gli altri suoi due figli morirono a distanza di poco tempo. La versione definitiva della composizione fu redatta fra l’inizio di ottobre e il 13 novembre 1877 a Praga.
Stabat Mater è il primo lavoro di Dvo?ák di tema religioso. È diviso in dieci parti ciascuna autonoma; solo la prima e l’ultima parte sono connesse tematicamente.
La prima esecuzione fu il 23 dicembre 1880 al concerto della Jednota um?lc? hudebních (Associazione degli Artisti nella Musica) a Praga. La eseguì l’ensemble del ?eské prozatímní divadlo (Teatro Provisionale ceco), diretta da Adolf ?ech, con solisti Eleanora Ehrenberg, Betty Fibich, Antonín Vávra e Karel ?ech. Il compositore Leoš Janá?ek diresse quest’opera un anno e mezzo dopo, il 2 aprile 1882, a Brno. Poi fu eseguita a Budapest e poco dopo in tutto il mondo. Fu invitato a Londra nel 1884 dove la diresse al Royal Albert Hall con un organico impressionante (più di 800 coristi) contribuendo ampiamente al riconoscimento del suo valore delle sue opere in Gran Bretagna.
Lo Stabat Mater per soli, coro e orchestra op. 58 di Antonín Dvo?ák sarà diretto da Hansjörg Schellenberger, già applaudito dal pubblico del Teatro Lirico di Cagliari, e proveniente dal prestigioso ambiente dei “Berliner Philharmoniker”. Le voci soliste hanno tutte grande esperienza nel repertorio sacro: Alexandra Coku (soprano), Claudia Marchi (contralto), Roberto Iuliano (tenore), Ralf Lukas (basso). Il maestro del coro è Marco Faelli.