La musica non crede alle lacrime

Creato il 27 agosto 2013 da Patuasia

Tempo fa pubblicai la lettera di un certo signor André che trovava clamorosa quella pubblicata sulla Stampa a firma dei Trouveur Valdotèn, che lamentavano di non aver potuto terminare, come tradizione e con un finanziamento pubblico, la Fiera di sant’Orso. Oggi a Etétrad concluso e, a detta degli organizzatori, con un bilancio positivo, ecco che torna l’ancestrale crisi di astinenza: voglia di mamma Regione!  “Tutto ha funzionato alla perfezione“, afferma Vincent Boniface. La gente è arrivata in massa e ha pagato il biglietto; la nuova edizione ha ricevuto l’entusiasmo del pubblico… dunque perché per i Trouveur è “indispensabile riallacciare i rapporti con la Regione?” (aostasera.it). A cosa servono “il bagaglio di esperienze, di conoscenze e di amicizie accumulato in trent’anni di attività”, se ancora quei musicisti sentono il bisogno del sostegno pubblico? Hanno dimostrato di farcela da soli e non è questo che importa a un professionista? Sono convinta che la cultura debba essere aiutata dall’amministrazione là dove non è possibile altro tipo di finanziamento; che è doveroso aiutare gli esordienti talentuosi e quando si affrontano temi di interesse sociale…, insomma mi pare che gli esordienti Trouveur non siano più tali, che abbiano dimostrato di aver imparato a camminare da soli, quindi, è giusto oltreché ovvio, che lascino ad altri quel sostegno che oggi non si può distribuire con l’abbondanza di ieri.