La Nave dei Folli

Creato il 15 gennaio 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Ancora una volta torniamo a parlare di Alessandro Girola, blogger e autore di narrativa di genere fatta come Cthulhu comanda... oltre che "padrino" del concorso Deinos, ovvio. No, non vengo pagato per parlare bene delle sue opere. Specifico perchè alcune malelingue potrebbero insinuare qualcosa. Niente marchette sul Minuetto Express, nossignori! La verità è che Alex sta maturando molto come scrittore, e le sue ultime fatiche mi hanno preso non poco. Parlo de Il treno di Moebius, di cui ho già parlato qui, ma anche della blog novel Borgo Pliss, da poco ripresa su Plutonia Experiment, nuova "base" di Alex. Due opere apparentemente distanti tra loro, ma accomunate da un'atmosfera "weird" profondamente diversa da quanto uscito finora dalla penna (pardon, tastiera) di Alex (vedi l'apocalittico Scene Selezionate della Pandemia Gialla e il dieselpunk bellico della Trilogia di Prometeo). La Nave dei Folli parte esattamente dove Il treno di Moebius ci aveva lasciati, ma non è necessario aver letto il racconto breve per apprezzare la novel. Enrico, aspirante regista cinematografico, decide di indagare sulla scomparsa della fidanzata Martina, svanita nel nulla insieme al resto della troupe di TG Enigma durante alcune riprese nei pressi di Monteflauto, Toscana. Insieme ai suoi colleghi Fabrizio, Fernando e Astrid, e sotto la guida dell'ex vicequestore Antonello Lucchini, Enrico segue le tracce dell'amata, fino a scoprire il misterioso passaggio dentro la galleria di Monteflauto, che conduce in una dimensione popolata da creature mostruose...

Le circa 110 pagine de La Nave dei Folli espandono ulteriormente la rete di cospirazioni suggerita da Il treno di Moebius, e ci porta a conoscere meglio il "Flegetonte", la terribile dimensione parallela popolata da incubi boschiani. Le new entry nel bestiario, come i terrificanti "scheletri vegetali", sono da brividi. Anche i personaggi sono meglio delineati rispetto ai loro sfortunati predecessori, con psicologie più approfondite che li rendono più "vivi" agli occhi dei lettori. La novel è impreziosita da rimandi e inside jokes per tutti i gusti, come il piccolo richiamo a L'ora più buia di Claudio Vergnani, ma anche alla Divina Commedia, a Stalker di Tarkovskij, a Non Aprite quella Porta o al videogioco Serious Sam. Alex si autodefinisce spesso "autore pane e salame", e direi che il termine calza... e di sicuro senza connotazioni negative. La Nave dei Folli è scritta per divertire e intrattenere i lettori, senza pipponi filosofici e senza ammantarsi di un'aura "artistica" tanto per darsi un tono. In un paese come il nostro, popolato da critici improvvisati e wuminghi dei poveri che sentenziano su come dovrebbe essere la narrativa fantastica (sempre che la considerino degna di attenzione) opere come questa sono una manna. Scritta bene, sincera, e rispettosa nei confronti del lettore. E visto il finale "OH SHIT!" non possiamo che aspettarci un terzo capitolo. 

Voci di corridoio suggeriscono che il maiale vestito da suora apparirà in qualche modo.


La Nave dei Folli è scaricabile gratuitamente in formato ePub (a quanto pare il Girola non ha proprio voglia di guadagnare) ma vi invito a mettervi una mano sulla coscienza: se la novel vi è piaciuta, donate un soldino per incoraggiare l'autore a scrivere ancora. Intanto, ecco alcuni suggerimenti per il titolo della prossima novel boschian-horror:
  • LO SHUTTLE DEI DEMENTI
  • L'AEREOPLANO DEI SERPENTI
  • IL SOTTOMARINO DELLO SHOW DON'T TELL

Qualcuno ne ha per caso degli altri?