La navetta per Marte? L’ho progettata anch’io!

Creato il 29 settembre 2014 da Media Inaf

Il logo del nuovo contest online lanciato dalla NASA
Credit: NASA

Se ti dessero un passaggio su Marte cosa faresti? È questo il sottotitolo della “Mars Balance Mass Challenge” lanciata dalla NASA con un contest online al quale tutti sono invitati a partecipare. Di cosa si tratta? “Semplicemente” progettare parte della navicella che porterà nel futuro gli astronauti sulla superficie di Marte, magari lo stesso progettista.

La sfida è stata presentata lo scorso sabato 20 settembre dall’Agenzia Spaziale statunitense, ed il termine previsto per la presentazione dei progetti è il prossimo 21 novembre. Il vincitore sarà annunciato il a gennaio 2015 e ci sarà anche un premio in denaro, circa 20.000 dollari, vale la pena tentare!

Le dimensioni di Curiosity a confronto con quelle dei suoi predecessori, il Mars Exploration Rover ed il Sojourner
Credit: NASA

Non è uno scherzo, ne è passato di tempo da quando l’umanità ha posato per la prima volta gli occhi sul pianeta rosso negli anni ’60 – dai fallimenti delle prime missioni sovietiche – e, soprattutto, dai tentativi di “ammartaggio” degli anni ’70 fino a vedere le immagini trasmesse dal primo rover lanciato dalla sonda Mars Pathfinder che negli anni ’90 ha toccato il suo suolo roccioso. Oggi il rover Curiosity, beniamino degli appassionati, “scorazza” da due anni libero in giro per la superficie marziana, e con le sue esplorazioni sta trasmettendo una quantità di notizie utili sul pianeta, informazioni che saranno indispensabili ai primi coloni.

La NASA sta infatti già pensando alle future missioni che porteranno un equipaggio su Marte. «È tempo di mandare degli umani» ha detto David Miller, a capo del settore tecnologico dell’Agenzia, nel corso dell’evento di lancio della sfida spaziale, avvenuto nell’ambito della  World Maker Faire, lo scorso 20 settembre.

Ma far scendere un’astronave sul suolo marziano non è un’impresa da poco. Il rover Curiosity ha dovuto essere bilanciato in modo perfetto quando è stato scaraventato sul pianeta rosso. Una volta entrato nell’atmosfera marziana c’è stato bisogno di sganciare due pesi da 70 chilogrammi ognuno, con conseguente “sbilanciamento” del veicolo che ha aiutato il suo rallentamento quando è scivolato nell’atmosfera. Ma prima di toccare il suolo il veicolo ha rilasciato altri 6 pesi da 25 chilogrammi ciascuno, per raggiungere di nuovo una stabilità che gli consentisse di atterrare con sicurezza.

Questa manovra di bilanciamento è complicata, ed è qui che il pubblico entra in gioco, ha aggiunto Miller. La sfida che la NASA ha lanciato consiste nel progettare dei pesi, da circa 150 chilogrammi l’uno, che abbiano una duplice funzione: da un lato siano utili al bilanciamento, dall’altro funzionino come strumenti scientifici, per raccogliere dati e fare misurazioni del pianeta rosso.

Ma l’”ammartaggio” e solo uno dei pezzi che compongono il puzzle necessario a fare della missione su Marte un successo. Gli scienziati hanno infatti necessità di poter sviluppare modelli sull’andamento dell’atmosfera marziana, di sapere quante radiazioni solari il blando campo magnetico lasci filtrare, di quali eventuali risorse – come l’acqua – siano o meno disponibili: tutto con lo scopo di permettere a degli esseri umani di andare su Marte, e poi, un giorno, di poterci anche rimanere a vivere in modo stabile.

I problemi tecnici da risolvere sono molti, ad esempio nel campo delle comunicazioni. Gli scienziati e gli ingegneri della NASA sono al lavoro su un sistema di comunicazioni che sfrutti la tecnologia laser, più veloce e in grado di supportare un numero di informazioni maggiore rispetto a quella basata sulle onde radio.

La NASA e altre compagnie private del settore spaziale sono anche al lavoro per progettare razzi vettori più leggeri ed in grado di trasportare carichi più pesanti, in modo da «Potersi portare dietro più roba possibile», come aggiunge lo stesso Miller «se gli umani riusciranno a costruire degli insediamenti di lungo termine».

Impressione d’artista di un grande asteroide che sta per colpire la Terra
Credit: ESA

Lo spazio, e scusate il doppio senso, della NASA alla World Maker Faire proponeva anche informazioni sugli altri possibili modi in cui i cittadini possono essere partecipi delle missioni dell’Agenzia, inclusa la possibilità di lanciare dei piccoli satelliti – denominati CubeSats – e come diventare cacciatori di asteroidi prendendo parte all’Asteroid Grand Challenge, ovvero un programma partecipato per l’identificazione degli asteroidi che potrebbero colpire la Terra e che prevede anche dei brainstorming sui possibili metodi per deviarne le traiettorie.

Se volete sapere quali altre siano le sfide attualmente lanciate dalla NASA potete collegarvi al sito NASASolve website.

Per saperne di più sulla missione Mars Balance Mass Challenge potete invece visitare la pagina http://www.nasa.gov/solve/marsbalancechallenge/

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Fonte: Media INAF | Scritto da Francesca Aloisio